Il GIP di Ragusa ha convalidato il fermo di Vincenzo Guarino, eseguito lo scorso 6 marzo, disponendone la custodia cautelare in carcere. Come si ricorderà, lo scorso 23 febbraio, il personale della Polizia Provinciale di Ragusa era intervenuto per l’incidente mortale sulla S.P. 36 “S. Croce – Marina di Ragusa” al Km. 3+060. Giunta sul posto, la pattuglia constatava la presenza a terra di uno scooter Piaggio Zip condotto da Salvatore Ingallinera, 19enne residente a Santa Croce Camerina, morto subito dopo presso l’Ospedale Civile di Ragusa. Dai rottami rinvenuti sul luogo dell’incidente, la Polizia Provinciale è risalito ad un’autovettura Ford Fiesta, verificando successivamente che tali rottami appartenevano all’autovettura di proprietà e condotta da Guarino, 20enne residente anch’egli a S. Croce Camerina, rinvenuta all’interno dell’azienda agricola di proprietà del padre, visibilmente incidentata nella parte frontale e in prossimità della parte laterale destra del proprio paraurti anteriore. A seguito degli accertamenti svolti la Polizia Provinciale di Ragusa ha deferito per omicidio colposo e omissione di soccorso il Guarino, per aver investito accidentalmente, a bordo della propria autovettura, Ingallinera, che percorreva a bordo del proprio ciclomotore la SP 36, omettendo di fermarsi a soccorrerlo. Tuttavia in relazione a quanto emerso dall’attività tecnica di rilievo del sinistro, sono state constatate numerose anomalie riguardanti la versione della dinamica dell’incidente data dall’investitore, tali da convincere la Procura a svolgere ulteriori indagini, delegate al Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieridi Ragusa, in collaborazione con la Polizia Provinciale, che consentivano di raccogliere gravi e concreti indizi di reità a carico del Guarino per il reato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi, tali da comportare l’emissione di un provvedimento di fermo. Dalle risultanze investigative è emerso che il giovane, a seguito di una disputa con la vittima per una ragazza minorenne, era talmente risentito da progettare l’omicidio, appostandosi nei pressi del luogo di lavoro dell’Ingallinera, per poi, al momento del rientro a casa di quest’ultimo, investirlo con la propria autovettura, tentando in seguito di coprire le tracce del reato. A tali conclusioni si è giunti a seguito dell’escussione di alcuni amici dei due ragazzi, che dichiaravano che nei giorni precedenti Vincenzo Guarino aveva minacciato la vittima e la ragazza “contesa”, nonché di un testimone che nei momenti precedenti l’incidente aveva notato la Ford Fiesta dell’arrestato appostarsi nei pressi del luogo dell’incidente, smentendo così quanto riferito dall’indagato alla Polizia Provinciale. Il timore della vittima era emerso in particolare in un’occasione raccontata dagli amici, quando una sera la vittima si era addirittura rifiutato di salire a bordo dell’autovettura Ford Fiesta, di proprietà e condotta dal Guarino, al fine di ridiscendere in S. Croce Camerina, preferendo incamminarsi a piedi e giungere sino in località Bruscé, dove veniva raggiunto e accompagnato a casa da altri amici.
RAGUSA: CONVALIDATO IL FERMO DELL’INVESTITORE DEL GIOVANE SALVATORE INGALLINERA.
- Marzo 10, 2009
- 12:37 pm
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