I carabinieri della Compagnia di Ragusa, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, hanno dato esecuzione, nelle prime ore di oggi 11 marzo 2009, in Ragusa, Comiso e Barcellona Pozzo di Gotto, con l’operazione denominata “CROSS COUNTRY”, a 5 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettante persone, tutte italiane, ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata ai furti di bestiame. I provvedimenti cautelari emessi dal GIP presso il tribunale di Ragusa dott. Vincenzo Ignaccolo, su richiesta del sostituto procuratore dott.ssa Monica Monego, riguardano numerosi episodi di furti di bestiame, avvenuti nel periodo maggio – luglio 2008. Questi gli arrestati, tutti allevatori e pregiudicati:
Giuseppe La Rosa, (inteso Peppe), comisano di 62 anni; Giovanni Gallotti, (inteso Turi Fazzulittieddu), comisano di 52 anni; Salvatore Amaddio, (inteso Turi), classe 1946, nato a Vittoria e residente a Ragusa, in atto sottoposto alla sorveglianza speciale di PS con obbligo di soggiorno; Armando Zarcone, 55enne nato e residente a Barcellona Pozzo di Gotto; Carmelo Zarcone, 25enne nato e residente a Barcellona Pozzo di Gotto.L’attività d’indagine ha avuto origine dall’esito dei servizi di controllo e vigilanza nel territorio ibleo e nei comuni ad esso vicini, espletati dai Carabinieri di Ragusa a decorrere dall’inizio del mese di Aprile 2008, in relazione all’allarmante fenomenologia dell’abigeato che grave allarme sociale aveva suscitato e tutt’ora continua a suscitare tra gli operatori dello specifico comparto, in particolare da un servizio d’osservazione effettuato la sera del 12. maggio 2008, quando veniva avvistato un camion Fiat 190 NC, allestito per il trasporto di animali e parcheggiato in maniera alquanto sospetta nei pressi di un curvone sovrastante il ristorante-pizzeria denominato “L’Antica Stazione” sussistente nel comune di Chiaramonte Gulfi, in contrada Santissimo. L’osservazione consentiva di verificare come verso le ore 21,30 di quella sera l’autocarro in questione venisse raggiunto e affiancato da un’autovettura Peugeot 306, intestata a Giuseppe La Rosa , soggetto già gravato da precedenti penali specifici in materia di abigeati, per poi imboccare la S.P. 10 in direzione di Ragusa, facendo perdere le proprie tracce. Questi elementi, unitamente alla denuncia di furto di bestiame avvenuto tra il 12 e 13.05.2008 dal proprietario di una masseria sita nei pressi del luogo ove si era fermato il camion condotto dal La Rosa, inducevano gli inquirenti ad esperire mirati accertamenti che facevano risalire la proprietà dell’automezzo per il trasporto di animali a Carmelo Zarcone, figlio di Armando Zarcone entrambi originari e residenti a Barcellona Pozzo di Gotto (ME). Immediatamente dopo questi accertamenti veniva iniziata un’attività di monitoraggio dei soggetti oggi arrestati, che ha permesso di comprendere come Salvatore Amaddio rappresentasse il personaggio incarnante la figura del “Capo” carismatico del sodalizio criminoso in atto, che in svariate conversazioni veniva chiamato “Don Turi” , “Zio” o “Don Salvatore”, nella cui casa di campagna gli associati avevano stabilito la propria base operativa, dove venivano discusse e prese le varie decisioni e organizzati gli incontri, il tutto anche in violazione alle prescrizioni e agli obblighi imposti dal regime della Sorveglianza Speciale di P.S. alla quale l’AMADDIO era ed è tuttora sottoposto. Le modalità operative attuate dagli Zarcone nel corso degli abigeati erano ormai collaudate: mentre Carmelo Zarcone risultava essere l’autista del camion per il trasporto degli animali asportati, il padre Armando, poiché invalido, lo precedeva con un’auto fungendo da cosiddetta “staffetta”, segnalandogli telefonicamente la presenza di pattuglie delle Forze dell’Ordine lungo l’itinerario da loro percorso in quell’istante, eludendo pertanto qualsivoglia tentativo di occasionale controllo. Tale condotta criminosa ha trovato valido riscontro nell’ascolto delle conversazioni intervenute tra i due, che ha permesso di provare come venivano organizzati e commessi i furti ai danni di aziende agricole ubicate nei comuni di Moio Alcantara, Comiso e Ragusa, avvenuti nel periodo maggio-giugno 2008, e che hanno portato, il 14 giugno 2008, all’arresto in flagranza di La Rosa ed Armando Zarcone, che venivano bloccati a bordo di un camion con 12 vitelli appena rubati. L’attività investigativa nel periodo in esame ha consentito inoltre di verificare come non solo il Gallotti, ma anche l’Amaddio e il La Rosa intrattenessero vari contatti con altri personaggi della zona, a cui si appoggiavano per “piazzare” gli animali rubati o per nascondersi in caso di pericolo di blocco da parte delle Forze di Polizia. Infatti è stato accertato che mentre l’Amaddio e il Gallotti si occupavano di curare la fase di reperimento dei bovini, il La Rosa, oltre che nel compiere sopralluoghi per conto proprio, veniva contatto dal Gallotti allorché ci si apprestava a realizzare materialmente l’attività delittuosa. In questa fase entravano a pieno titolo Armando e Carmelo Zarcone, che avvalendosi della loro esperienza nel settore, della loro stalla di sosta in Barcellona Pozzo di Gotto e delle loro conoscenze sia in ambito locale che nella vicina provincia di Reggio Calabria, rappresentavano il canale di smistamento dei bovini asportati da parte del gruppo criminale.