L’on. Ammatuna sulla riforma sanitaria regionale chiede l’intervento dell’Ordine dei Medici: “Il solo cambiamento sostanziale è quello di ridimensionare la presenza dei medici e di mortificarne l’autonomia”.

Con una nota inviata al Presidente dell’Ordine dei Medici di Ragusa, l’on. Roberto Ammatuna anche nella veste di medico ne chiede l’ intervento per tutelare il ruolo e l’autonomia dei sanitari, minacciate dalla nuova riforma sanitaria in discussione all’Ars. Di seguito il testo integrale della nota: “Ti invio questa missiva per manifestarle la mia preoccupazione sia nella veste di medico che di parlamentare regionale. Ha avuto inizio l’iter legislativo per l’approvazione del disegno di legge “Norme per il riordino del Sistema Sanitario Regionale”, con lo scopo apparentemente nobile di contenere la spesa e riqualificare il servizio sanitario. Già ad una prima analisi appare evidente che, nelle proposte formulate all’interno del disegno di legge, vi è la precisa volontà di ridimensionare se non addirittura di frustrare il ruolo del medico. Al momento, i distretti sanitari in Sicilia coordinati da un medico sono 62, mentre il nuovo progetto ne prevede solo 45 e tra l’altro nella direzione degli stessi il medico sarà affiancato da un direttore amministrativo che, indubbiamente, ne limiterà l’autonomia. Il numero degli attuali 27 Direttori sanitari, ruoli ricoperti da medici, scende nella nuova proposta di legge a soli 17, quindi anche qui è previsto un forte ridimensionamento del loro ruolo. Fra i 49 piccoli ospedali attualmente operanti in Sicilia, all’interno dei quali un medico svolge il ruolo di direttore sanitario, solo 18 saranno individuati come capofila ed anche qui oltre al ridimensionamento numerico dei medici vi sarà una minore autonomia dovuta alla presenza di un direttore amministrativo. Inoltre, nei rimanenti ospedali individuati come non capofila, ben 31, scomparirà la figura del dirigente medico. Da questi dati emerge chiaramente che il numero complessivo delle figure soggette a lottizzazione partitica rimane invariato mentre, è questo il fatto grave che mi preme portare alla tua attenzione, ne esce ridimensionato nel numero e nell’autonomia il ruolo del medico. Dopo mesi e mesi di discussione, che hanno anche lacerato le forze politiche, si è arrivati a proporre in Aula un disegno di legge che pur cambiando qualcosa, soltanto in apparenza, nei fatti non cambia nulla. Il solo cambiamento sostanziale è quello di ridimensionare la presenza dei medici e di mortificarne l’autonomia. Credo che l’Ordine dei Medici non può rimanere inattivo di fronte a quanto si sta cercando di attuare in danno dei suoi iscritti, deve invece fare sentire tutto il suo peso per tutelare con forza la loro figura”.

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