VITTORIA, CINEMA GOLDEN, SALA 1. MERCOLEDI’ 1° APRILE 2009, ORE 21 “The millionaire” di Danny Boyle. E’ IL SESTO APPUNTAMENTO. Un successo crescente

Il 30° Cineclub d’Essai 2009 si appresta a vivere una delle serate più attese. E’ la volta di The Millionaire di Danny Boyle. “E’ un film su cui, all’inizio credevano in pochi – sottolinea Giuseppe Gambina, direttore artistico del cineforum”. Poi, il successo. “Un successo – continua Gambina – che deriva, in larga misura dal soggetto: l’India moderna, un sub continente che vuole, finalmente, riscattarsi”. E il regista? “Danny Boyle – conclude – ha sempre indagato con partecipata lucidità nelle gioventù bruciate europee, americane; ora, indiane”. ORE 21: LA VISIONE DI THE MILLIONAIRE, FILM VINCITORE DI 8 PREMI OSCAR 2009 Allora, ci siamo. Per i cultori del cinema d’arte, il cineforum più longevo della terra iblea, offre, alle 21, nella Sala 1 del Cinema Golden, dopo il successo della proiezione di Milk di Gus Van Sant, per la sezione Amore e Media, il film dell’anno: The Millionaire di Danny Boyle. E’ la pellicola che ha sbaragliato tutti nella notte degli Oscar, vincendone addirittura 8, tra cui, Miglior Film, Miglior Regia, Miglior Sceneggiatura non Originale. Il lungometraggio racconta la storia di Jamal Malik, un giovane vissuto per le strade dei quartieri più poveri di Bombay. Cercherà una rivalsa sociale partecipando al famoso programma televisivo Chi vuol esser milionario? Una domanda e venti milioni di rupie separano Jamal da Latika, amore infantile e mai dimenticato. Dopo averla incontrata, persa, ritrovata e perduta di nuovo Jamal, un diciottenne cresciuto negli slum di Mumbai, partecipa, per l’appunto, all’edizione indiana di Chi vuol esser milionario? per rivelarsi alla fanciulla e riscattarla (con la vincita) dalla “protezione” di un pericoloso criminale. L’acquisita popolarità mediatica, la scalata trionfale al milione e alle caste sociali infastidiscono il vanesio conduttore che cerca di boicottarne la vittoria, ingannandolo e facendolo arrestare. Sospettato di avere imbrogliato e torturato inutilmente, Jamal rivelerà al commissario di polizia soltanto la verità: conosceva le risposte perché ciascuna di quelle domande ha interrogato la sua straordinaria vita, devota a Latika e votata all’amore. I personaggi del cinema di Danny Boyle contemplano tutti una magnifica ossessione, correndo a perdifiato per realizzarla. Il consumo di eroina, di sterline, di sole o di amore crea ai suoi boys una forte dipendenza e il bisogno impellente di averne ancora. Dopo i tossici friends di Trainspotting e dopo le odissee solari, dopo le spiagge incontaminate e dopo le sterline piovute dal cielo, il regista scozzese entra nello studio televisivo di Mumbai per osservare la vita di Jamal Malik, fino a svelarla nelle domande, fino a comprenderla nelle risposte. Jamal è il protagonista di una favola mediatica in cui si avverano i desideri dell’uomo indiano comune (e non solo). Padroneggiando l’estetica e il “fondamentalismo” melodrammatico del cinema bollywoodiano, Doyle mette in scena un eroe virtuoso che (da tradizione) sconfigge il male e salva i deboli senza dimenticare di mostrare le fratture presenti nella società indiana, prodotte da un sistema nel quale sopravvivono forti disuguaglianze. Jamal è un ragazzo comune che decide di agire alla propria condizione di impotenza spalleggiato dal fratello maggiore Salim, un “angryyoung man” alla Amitabh Bachchan dotato di carisma e potere. Duro, vendicativo e leale come l’idolo del cinema indiano degli anni Settanta, Salim è un delinquente di buon cuore che ha scelto la strada del crimine per reagire ai soprusi della metropoli. Nella Mumbai della loro infanzia i “due moschettieri” sviluppano personalità opposte che determineranno destini profondamente diversi. Latika, tra loro, a unirli e a separarli, è da convenzione elemento femminile e decorativo la cui debolezza esalta la virilità maschile. Danny Boyle interpreta e utilizza con competenza la musica, un’altra componente essenziale del cinema popolare e della cultura indiana. Sostenuto dal ritmo e dalle note di Allah Rakha Rahman, uno dei più grandi compositori indiani di soundtracks, il regista usa le canzoni in funzione narrativa, lasciando che la musica si fonda con le immagini, sottolineando e guidando le emozioni. Autore versatile, che attraversa incolume generi ed estetiche, Danny Boyle gira un film che riposa nell’alternanza del suo fortissimo e del suo pianissimo, in quella brusca scansione tra dolly sconfinati e scontri di classe, assoli sentimentali e crudeltà brutali. Tra il volo di una stella in elicottero e il tuffo di un bambino nella latrina più sporca (e lirica) di tutta l’India. IL PIACERE DI LEGGERE All’interno della Sala 1, come ogni settimana, è allestito uno spazio dedicato ai libri di cinema e di letteratura, a cura della Libreria Mondadori di Comiso, che presenta, per gli spettatori del 30° Cineclub d’Essai 2009, una selezione dei libri più amati dai lettori e più apprezzati dalla critica. CAMBIO DI PROGRAMMA La siciliana ribelle di Marco Amenta è spostato a mercoledì 8 aprile La direzione artistica del 30° Cineclub d’Essai 2009 informa gli spettatori che la visione de La siciliana ribelle di Marco Amenta, film trionfatore all’ultimo Festival del Cinema di Roma, previsto per mercoledì 1° aprile è posticipato al mercoledì successivo, l’8 aprile.

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