L’OMICIDIO DEL MODICANO CONCETTO OCCHIPINTI. CORTE D’ASSISE DI SIRACUSA: FU IL PRESUNTO OMICIDA A CHIAMARE IL 118

Fu il presunto omicida a telefonare al 118 per soccorrere Concetto Occhipinti, il 32enne modicano morto il 4 settembre del 2007 dopo circa quindici giorni di stato comatoso presso l’Ospedale Garibaldi di Catania a seguito delle lesioni riportate la notte tra il 20 ed il 21 agosto 2007, nei pressi dell’abitazione della vittima, in Via Abita a Modica Alta. Questo almeno si presume visto che la Corte d’Assise di Siracusa (presidente Benanti)ha incaricato un consulente tecnico d’ufficio, che ha giurato ieri, per trascrivere le intercettazioni di una telefonata intercorsa tra l’imputato, il modicano Giorgio Scivoletto, 32 anni, difeso dall’avvocato Salvo Maltese, che è accusato di omicidio preterintenzionale, e la centrale del 118. La famiglia della vittima è costituita in giudizio per il tramite l’ avvocato Alessandra Modica Bittoldo. Ieri la Corte ha escusso due testi del pubblico ministero, Andrea Longo, e ciè gli agenti Di Mauro e Campailla del Commissariato di Modica che intervennero sui luoghi a seguito di segnalazione proprio del 118. Non hanno risposto all’appello altri due testi modicani che sono stati riconvocati per la prossima udienza fissata per il 3 giugno insieme al medico legale, Vincenzo Coco, incaricato dalla Procura della Repubblica di Modica ad eseguire l’autopsia dalla quale era emerso che Concetto Occhipinti era deceduto per un edema polmonare acuto provocato da un edema cerebrale irreversibile con gravissimo trauma cranico. Secondo il perito non ci sarebbe stato rilievo eccessivo di droga nel corpo del giovane ma solo una modesta quantità di cocaina e una quantità imprecisata di metadone. Occhipinti riportò la frattura della calotta cranica e la frattura dell’osso occipitale con fuoriuscita di sostanza cerebrale. Le lesioni sarebbero state riscontrate anche al torace. Tutte lesioni provocate da un violento impatto contro una superficie rigida della parte occipitale, de cranio e del torace. L’ipotesi che potrebbe prendere consistenza è che ci sarebbe stato un violento diverbio. Andrea Occhipinti, conosciuto come Concetto, sarebbe stato prima spinto violentemente contro il portone e poi sbattuto con la stessa foga a terra dove avrebbe battuto la testa.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa