Presenza universitaria a Ragusa ad alto rischio. Il segretario Avola: “ le nostre preoccupazioni purtroppo si concretizzano. Assumeremo una posizione forte a breve.”

La presenza universitaria nella provincia di Ragusa, stante i report della stampa quotidiana e dei giornali on – line, sembra destinata a vivere un momento drammatico atteso che viene messa in discussione la sua esistenza sulla scorta delle richieste di carattere economico avanzate dal Magnifico Rettore dell’Università di Catania, Antonio Recca nei confronti del Consorzio Universitario Ibleo. Secondo una missiva inviata al Ministro dell’Università se entro il prossimo 31 maggio non saranno onorati gli impegni si concretizzerà la chiusura delle iscrizioni al 1° anno dei corsi di laurea. “ La piega di una vicenda annunciata dalla Cgil, commenta Giovanni Avola segretario generale della CGIL di Ragusa, al termine del convegno da noi promosso il 17 aprile scorso si sta sviluppando in modo tragico visto che la questione si connette al processo formativo di 5 mila studenti. Non si sta scrivendo una bella pagina della storia culturale di questo territorio. Mi dicono ci sia una corrispondenza riservata tra Rettore e Ministro in cui, se non si provvederà alla copertura finanziaria del dovuto, si chiuderanno i quattro corsi di laurea. La provincia Regionale di Ragusa domani sarà chiamata ad approvare le variazioni dello Statuto del Consorzio ( apertura di finanziamenti da parte dei privati) già adottata all’unanimità dal Comune di Ragusa e dallo stesso Consorzio. E’ augurabile che non vengano apportati emendamenti al testo perché la procedura di inoltro agli enti proponenti sarebbe lungo e questo indicherebbe un chiaro segnale politico. Per quanto riguarda la Cgil assumeremo una posizione ferma e chiara che renderemo pubblica anche perché la soppressione delle facoltà universitarie significherebbe tagliare la prospetiva 54 precari che operano nel Consorzio e per i quali abbiamo chiesto la stabilità.”

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