OPERATORI ECOLOGICI. MODICA, CONFERMATO LO STATO DI AGITAZIONE E LE SCOPE INCROCIATE NONOSTANTE L’INVITO DEL PREFETTO

Non torneranno a lavorare i lavoratori della ditta Busso, nonostante l’ invito del Prefetto di Ragusa, Carlo Fanara. L’incontro di stamattina in Prefettura non sembra aver portato benefici alla difficile vertenza. A Palazzo San Domenico infatti, la risultante dell’incontro ha accresciuto la rabbia e la tensione tra i lavoratori. L’imposizione del “tornare a lavorare” non è piaciuta anche perché non sembrano esserci segnali positivi per quanto riguarda le spettanze dovute. Gli operatori hanno dunque proclamato l’assemblea permanente e, quindi non riprenderanno la loro normale attività. “La rabbia è tanta – dice il rappresentante sindacale della Cgil, Francesco Notarnicola – Non si può uscire da un incontro in Prefettura e sentirsi dire “tornate a lavorare, poi si vedrà”. E’ un atteggiamento che non fa altro che aumentare la tensione tra chi attende di vedersi corrisposti tre mesi di stipendi. Tra l’altro non si è visto nessuno. Ci saremmo attesi almeno una telefonata dal Sindaco per convocare questo tavolo tecnico per il ripianamento del debito. Fino al pomeriggio di oggi non sappiamo nulla”. Il muro contro muro intanto continua. Il sindaco, Antonello Buscema, sostenuto anche da quanto detto dal Prefetto stamattina, continua a chiedere alla ditta Busso di far riprendere il lavoro ai suoi dipendenti minacciando la denuncia per interruzione di pubblico servizio. “La ditta ha ricevuto quanto necessario per pagare una mensilità ai lavoratori – ha ripetuto ieri il primo cittadino – . Non ci pieghiamo ai ricatti di alcun genere né tantomeno possiamo accettare la strumentalizzazione dei bisogni. Dall’altra la ditta Busso che pretende dal Comune qualcosa in più del mandato di pagamento di 375mila euro, utile a pagare una mensilità ma non a ripianare, nemmeno in parte, quel debito di 3milioni ed 800mila euro. In mezzo i 108 lavoratori che attendono di ricevere le mensilità di febbraio, marzo ed aprile, oltre a parte della tredicesima e ai quali poco interessa dei debiti della ditta o della presa di posizione di Sindaco e Prefetto. In tutto questo la città paga le conseguenze peggiori. Come sempre del resto.

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