FAILLA : TRATTARE CON I CONFIDI I COSTI DI ISTRUZIONE DELLE PRATICHE FONDI EX INSICEM

" Tempi certi, costi di istruttoria delle pratiche con un tetto prefissato e restituzione delle somme pagate dalle aziende per iscrizione e istruttoria se la pratica non va a buon fine. Questi punti devono essere inseriti nella attuazione del bando dei fondi ex insicem a disposizione delle imprese. Non possiamo permettere ai Confidi di ingrassare con soldi pubblici, togliendo risorse ai veri protagonisti dello sviluppo che sono le imprese." Sebastiano Failla, Vice Presidente del consiglio Provinciale, ha avanzato in seno alla Commissione Sviluppo Economico del Consiglio Provinciale queste tre irrinunciabili condizioni che contribuiranno a fare chiarezza sull’utilizzo delle somme dei fondi ex insicem. " Siamo consapevoli dell’inutilità di un ulteriore intermediario, come sono i confidi in questo specifico caso, rispetto al Soggetto Pubblico ed alle Banche. La loro presenza, purtroppo, è prevista nell’accordo di programma siglato a suo tempo a Palermo. Ma se non possiamo escluderli per manifesta inutilità, almeno tuteliamo le imprese che potrebbero trovarsi a sborsare somme consistenti per sostenere iscrizioni e istruttoria, nell’ordine di migliaia di Euro, per poi sentirsi dire che il contributo non è erogabile." " I confidi sono consorzi di imprese che erogano finanziamenti agevolati alle imprese associate. In questo caso visto che i fondi derivano dalla dismissione di una struttura produttiva del territorio, soldi pubblici quindi, e non già dalla loro borsa, non capisco la necessità della loro presenza nello svolgersi delle pratiche. Noi vogliamo tutelare le imprese e quindi vogliamo che la quota di iscrizione al Consorzio (in alcuni casi oltre i 1.000 Euro) che fanno diventare obbligatoria sia restituita all’impresa che non deve subire oltre al danno anche la beffa. Anche per l’istruttoria si segua la stessa strada. Non vorremmo che qualcuno giocasse alle spalle delle imprese e facesse lievitare il numero delle pratiche al solo fine di incassare i proventi derivanti dall’istruttoria. Prefissarne il tetto in prima istanza servirà per fare chiarezza." " Sui tempi vogliamo certezze. La grave crisi che ci attanaglia non potrà essere alleviata efficamente da questi fondi se non avremo celerità nel percorso burocratico che le pratiche devono seguire. Troppi interessi rischiano di frenare l’erogazione delle somme. Cerchiamo di tagliare all’origine i nodi che possono risultare negativi. Avremo svolto un buon servizio all’economia del territorio se riusciremo ad evitare che parte delle somme si disperdano in mille rivoli e se riusciremo ad essere veloci, come si aspettano che siamo le imprese del territorio."

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