PROVINCIA REGIONALE DI RAGUSA. LA CRISI AGRICOLA, LETTERA ALL’ASSESSORE REGIONALE LA VIA

La 5a Commissione Consiliare della Provincia Regionale di Ragusa, composta dai  Consiglieri Ignazio Abbate, Rosario Burgio, Salvatore Criscione, Sebastiano Failla, Salvatore Mandarà, Enzo Pelligra e Franco Poidomani ha inviato una nota all’Assessorato Regionale per l’Agricoltura, ed al capo dell’I.P.A di Ragusa, Arezzo, dopo         l’ennesima scure che si è abbattuta sulle aziende agricole della provincia di Ragusa: il disagio è scaturito dalle condizioni atmosferiche degli ultimi mesi, le continue piogge abbondanti, i venti sciroccali, gli attacchi fitopatici, hanno compromesso totalmente l’allegazione dei frutti, delle piante di carrubo. "Il territorio ibleo – dice la Commissione – ha la maggiore concentrazione di piantagione di carrube della Sicilia, dando alle nostre aziende agricole oltre che ingenti risorse economiche, danno occupazione a  migliaia di lavoratori braccianti che vengono utilizzati quasi esclusivamente  per la raccolta dei frutti.         Da anni non si assisteva ad una così grave crisi produttiva che di fatto ha azzerato per il 2009 il raccolto, compromettendo in modo irreparabile i bilanci dell’aziende e ancor più provocherà  una grave crisi occupazionale che metterà  i braccianti nell’incapacità  di raggiungere l’ottimale standard lavorativo, oltre al salario, compromette anche la copertura  previdenziale per l’anno in corso".         Già  gli uffici dell’I.P.A. di Ragusa, nei giorni scorsi, avevano trasmesso richiesta di declaratoria per l’intero territorio provinciale, causata dalle forte concentrazione di piogge di questi mesi. La quinta commissione provinciale di  istruire tempestivamente gli adempimenti burocratici del suo assessorato affinchè venga riconosciuto lo stato di calamità  a tutte  le aziende carrubbicole per l’annata 2009, oltre che estendere  i benefici previdenziali e oneri connessi sia come coltivatori diretti che come braccianti agricole a tutte le imprese, con il conseguente riconoscimento della riconferma delle giornate lavorative dei  singoli braccianti riferite all’anno 2008.         Altresì viene chiesto di intraprendere iniziative atte a risarcire i danni economici causati dalle fitopatie, che hanno compromesso l’allegazione dei frutti, con provvedimenti economici autonomi regionali non legati alle attuali leggi in materia di calamità  che di fatto escludono le nostre aziende da qualsiasi forma di  risarcimento perchè vengono legati a all’adesione delle singole aziende dei piani assicurativi. "La sollecitazione – conclude la nota – scaturisce dalla grave crisi economica che attanaglia l’intero comparto agricolo che non può ricevere un’ulteriore penalizzazione che mette a rischio l’esistenza di centinaia di aziende".

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