Per quasi quattro ore è stato messo sotto torchio dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Modica, Maria Letizia Mocciaro, il pubblico ministero che ha affidata l’inchiesta sui cani randagi di Punta Pisciotto. Virgilio Giglio, il sessantaquattrenne sciclitano arrestato dai carabinieri la sera del 15 marzo scorso dopo la tragedia del piccolo Giuseppe Brafa, sbranato dai cani randagi ed attualmente ammesso ai domiciliari, è comparso davanti al magistrato alla presenza del suo difensore, l’avvocato Francesco Riccotti. Ha risposto a tutte le domande del piemme con molta lucidità. “Il mio assistito – spiega Riccotti – è stato molto preciso nelle risposte. Ha riconosciuto alcuni cani come suoi attraverso le foto che gli venivano sottoposte, e di ognuno di essi forniva anche il nome. Ha dato ampie spiegazioni, come dicevo, dando ampio contributo per individuare i cani che riconosceva essere suoi”. Intorno alle 20 l’interrogatorio si è concluso. Adesso il magistrato dovrà valutare il da farsi relativamente a Giglio dato che il suo difensore ha reiterato la richiesta di remissione in libertà mentre la prossima settimana dovrebbe celebrarsi l’udienza davanti alla Corte di Cassazione. Ma già nei prossimi giorni potrebbe esserci qualche novità nelle indagini svolte dai carabinieri che in atto vedono “avvisati” oltre a Giglio, due veterinari modicani dell’Ausl 7 di Ragusa.
CANI KILLER. INTERROGATO PER QUATTRO ORE DAL PUBBLICO MINISTERO DI MODICA, LO SCICLITANO VIRGILIO GIGLIO
- Giugno 13, 2009
- 12:41 am
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