"Si era capito nel primo incontro con il Rettore, quello successivo al Consiglio Provinciale aperto convocato giovedì 11 giugno in Piazza Università a Catania, e si è confermato con quello di ieri pomeriggio che il Rettore non avesse nessuna intenzione di fare marcia indietro sulla chiusura dei corsi universitari a Ragusa. A questo punto è opportuno più che mai restare compatti e tentare un ultimo contatto istituzionale interessando il Presidente della Regione Lombardo e il Ministro Gelmini, visto che, seppur in ritardo, il Consorzio ha provveduto ad erogare i pagamenti all’Università di Catania. Siamo vicini alle centinaia di studenti e di famiglie che stanno vivendo questi giorni di incertezza con estremo disagio e ancora oggi non sanno come programmare il loro prossimo futuro. Ancora più precaria, inoltre, appare la situazione degli studenti di Scienze del Governo e di Economia Aziendale delle sedi di Modica e di Informatica a Comiso, per i quali, a differenza dei colleghi ragusani, non è prevista ad oggi nemmeno la possibilità del "tutoraggio" che garantirebbe loro di concludere dignitosamente il percorso accademico. Tuttavia intendiamo far presente sin da ora che non lascieremo nulla di intentato per salvare l’Università in provincia e se sarà necessaria saremo pronti a scendere in piazza, a fianco degli studenti, per manifestare con forza tutto il nostro dissenso verso questa decisione ingiusta e strumentale da parte del Rettore".
Gianni Scala, segretario provinciale dei Giovani Democratici: “La rottura con il Rettore non deve bloccare l’azione congiunta”.
- Giugno 13, 2009
- 12:18 pm
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