Saranno sentiti nelle prossime ore i tre assessori del Comune di Scicli, Teo Gentile, Maurizio Miceli e Raffaele Giannone, ed anche Giovanni Brafa, papà del piccolo Giuseppe, vittima dei cani randagi di Punta Pisciotto lo scorso 15 marzo, ma solo come persone informate dei fatti. Il Sostituto Procuratore della Repubblica di Modica, Maria Letizia Mocciaro, vuole accelerare i tempi e non tralasciare nulla in questa intrigata e difficile indagine. Intanto un fatto è importante. Non risulta, com’era stato ipotizzato in questi giorni, tra gli indagati il comandante della polizia municipale di Scicli, Franco Nifosì. L’ufficiale resta escluso dalla lista composta da una ventina di persone ed il suo nome viene ripetutamente chiamato in causa nelle cronache solo per essere il custode giudiziale dell’immobile dove risiedeva lo sciclitano Virgilio Giglio. L’essere, in ogni modo, indagato non significare essere già giudicato colpevole. Le indagini comportano solo ipotesi di reato ma Nifosì, allo stato, non risulta iscritto nel registro degli indagati. Resta l’attesa generale perché si cerca giustizia, soprattutto nelle famiglie delle vittime su una vicenda che ha avuto risalti mediatici non indifferenti che hanno valicato i confini nazionali anche perché ne rimase vittima la giovane turista tedesca, sfregiata dai cani in spiaggia.
INCHIESTA CANI KILLER. SCICLI, NON E’ INDAGATO IL COMANDANTE DELLA POLIZIA MUNICIPALE
- Giugno 22, 2009
- 5:20 pm
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