Transessuale ragusano rapinato a Bologna

Pochi giorni dopo essere finito nel mirino di alcuni teppisti, è stato rapinato da un finto cliente, ma lo ha fatto arrestare dalla polizia. Ancora una disavventura per un transessuale di 32 anni, originario di Ragusa, che si prostituisce nella zona di via Stalingrado, alla periferia di Bologna. Verso le tre della scorsa notte è stato avvicinato da uno straniero che, spacciandosi per un cliente interessato a un incontro, gli ha strappato di mano la borsetta, facendolo cadere a terra. Il rapinatore è scappato in auto, ma il ragusano, nonostante la caduta che gli ha provocato lesioni guaribili in tre giorni, è riuscito a rialzarsi e ad annotare la targa della macchina. La polizia, cui ha subito denunciato l’accaduto, ha rapidamente individuato l’aggressore, Tesfaj Tewelde, etiope di 43 anni, regolare e con precedenti specifici, rintracciato nella sua abitazione e ancora in possesso della borsa appena trafugata. Già nel 2001 era stato denunciato per avere derubato un transessuale, sempre nel quartiere fieristico di Bologna. Questa volta è stato arrestato per rapina aggravata. Il 32enne ibleo è uno dei due transessuali che, lunedì scorso, erano stati bersaglio del raid di alcuni giovani, che gli avevano scaricato in faccia il getto di due estintori. Entrambi erano finiti all’ospedale con lesioni agli occhi provocate dalle polveri. Assieme al transessuale ragusano, di 32 anni, c’era un transessuale comasco di 38 anni. A soccorrere entrambi i giovani è stato un altro transessuale, anch’egli di Ragusa, trentenne, che prima ha però cercato di inseguire gli aggressori a bordo di un’autovettura. Questi ultimi, dopo qualche minuto, hanno cercato di colpire il ragusano scaraventando lo stesso estintore. I due malcapitati sono poi stati trasportati in ospedale. Secondo quanto riferito alla Polizia, non è la prima volta che capitano fatti simili. Il terzo transessuale aveva sentito parlare di precedenti episodi che si sarebbero verificati alla periferia di Bologna e in altre zone dell’Emilia Romagna. La Polizia sta indagando anche utilizzando riprese della telesorveglianza.
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