Parte con uno stralcio il processo a carico di 37 imputati accusati di truffa in danno dello Stato. Cinque di questi stamattina hanno beneficiato dell’assoluzione perchè il fatto non sussiste in quanto già giudicati per lo stesso fatto ed assolti. Sono fuori dal processo celebrato dal Collegio Penale del Tribunale di Modica, presieduto da Giuseppe Tamburini, l’ex Soprintendente ai Beni Culturali di Ragusa, Beatrice Basile, i suoi collaboratori Giuseppe Saggio, Calogero Rizzuto e Francesco Ascanio, e l’allora dirigente del 3° settore del Comune di Modica, Francesco Paolino. Una sesta persona, l’imprenditore Giorgio Iemmolo, in via preliminare aveva patteggiato 3 mila euro di multa. A questo punto gli altri 31 imputati sono stati rinviati al 21 settembre quando si procedere allo stralcio del procedimento incardinato ieri mattina. Si tratta delle indagini sul progetto per la realizzazione di un impianto di biomassa in Contrada Gisana Liccio. In precedenza si era celebrato, come si diceva, un processo analogo che però verteva su presunte concessioni illegittime relative anche alla costruzione del kartodromo a Zimmardo Bellamagna, dove venivano configurati reati di natura ambientale, paesaggistica ed edilizia. Ieri il Tribunale ha accolto l’eccezione sollevata dalla difesa secondo cui, a fronte della precedente sentenza d’assoluzione scaturita dalla conclusione della prima tranche del procedimento, gli imputati non possono essere giudicati per la seconda volta in riferimento ai medesimi fatti. Lo stesso collegio penale non ha invece accolto l’altra eccezione relativa all’incompatibilità territoriale. Secondo il collegio difensivo, il processo sarebbe dovuto essere di competenza dei giudici romani, dal momento che il reato era stato commesso in danno del ministero alle attività produttive. Dopo circa due ore di camera di consiglio, il Tribunale ha rigettato l’eccezione, in quanto le somme indebitamente richieste allo Stato, sono comunque state percepite in territorio di Modica. Gli altri imputati sono: Graziella Candiano, Ignazio Morana, Antonino Di Rosa, Francesco Fratantonio, Alessandro Modica, Giorgio Buscema, Giorgio Sarta, Pietro Spadola, Sabina Monaco, Maurizio Currò, Andrea Dominici, Michele Rizza, Rosario Pitino, Vincenzo Iemmolo, Francesco Girasa, Rosario Puglisi, Pietro Natale Modica Agnello, Rosario e Marco Spadaro, Biagio Guastella, Giorgio Iachininoto, Gianluca Regali, Pietro Spadola, Marcello Abate, Franca Cerruto, Giovanni Morana, Raffaele Cappello, Giuseppe Terranova, Giovannella Abate, Francesco Di Raimondo e Giuseppe Castagnetta. Nel corso dell’indagine i Carabinieri scoprirono false fatturazioni per oltre 300mila euro su un finanziamento di poco meno di un milione di euro concesso dallo Stato, in base ad una legge europea specifica per gli impianti di smaltimento di rifiuti speciali, ma la società interessata pare non fosse in possesso dei requisiti necessari per poter accedere ai finanziamenti ma che dovevano servire per la realizzazione degli impianti idrico, elettrico e degli infissi. Somme che teoricamente risultano spese ma che dagli accertamenti eseguiti con controlli incrociati dalla Guardia di Finanza non coincidevano. Ci furono intercettazioni telefoniche ed ambientali che il pubblico ministero, Maria Letizia Mocciaro oggi ha chiesto di potere acquisire.
TRUFFA ALLO STATO. IL TRIBUNALE DI MODICA ASSOLVE 5 DEI 36 IMPUTATI. PROCESSO STRALCIO A SETTEMBRE
- Luglio 6, 2009
- 11:29 pm
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