L’ACCUSA ERA DI ILLECITO LICENZIAMENTO. MODICA, ASSOLTI PERCHE’ “NON SONO PUNIBILI”

Assolti perchè non punibili. Così ha sentenziato il giudice monocratico del Tribunale di Modica, Patricia Di Marco, al termine del processo che trattava le accuse di Illecito licenziamento, falsa testimonianza e poi estorsione, falso in atto pubblico e finanze ingiurie. Tutti reati che erano caduti come un macigno sulla testa di Vincenzo Giorgianni, 44 anni, dirigente di un centro commerciale di Modica, a suo tempo rinviato a giudizio dal Gup insieme con altri due dipendenti dell’ esercizio. La vicenda penale era scaturita da un precedente processo civile, intentato dopo la denuncia del dipendente licenziato che conteneva accuse di di ricatti, stipendi al di sotto del minimo sindacale e, addirittura, di lettere di dimissioni in bianco che sarebbero state firmate dal lavoratore all’atto dell’assunzione. Il licenziamento, infatti, era stato fatto passare per dimissioni volontarie proprio per via del documento firmato, quando fu assunto. Nel processo in sessione civile, il dirigente responsabile del negozio e due lavoratori, Valentina Civello, 24 anni, ed Enzo Incatasciato, 34 anni, avrebbero testimoniato il falso, tant’è che l’avvocato Vincenzo Iozzia, che patrocinava la parte civile, presentò querela per falsa testimonianza. I tre, nonostante abbiano ritrattato davanti al Giudice per le Udienze Preliminari, erano stati, come si diceva, rinviati a giudizio. Nel corso del procedimento in sessione civile, per l’appunto, avevano dichiarato che la parte offesa aveva presentato le dimissioni di sua spontanea volontà, ma dinanzi al Gup avevano cambiato versione, ammettendo i fatti.

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