Assistenza ai bambini bielorussi e bosniaci. Provincia sottoscrive protocollo con USL 7 e Azienda Ospedaliera di Ragusa.

Stamani è stato sottoscritto un protocollo d’intesa tra l’Azienda USL n.7, Provincia Regionale e l’Azienda Ospedaliera di Ragusa per l’assistenza pediatrica a favore dei bambini bielorussi e bosniaci ospiti di famiglie del territorio ibleo. Il protocollo, firmato per la Provincia da Piero Mandarà, Assessore ai Servizi Sociali e Politiche per la Famiglia, e da Fulvio Manno, Direttore dell’Azienda USL n.7, impegna quest’ultima all’assistenza ai bambini della Bielorussia e della Bosnia, e ai loro accompagnatori, ospiti nel territorio ibleo, presso le relative unità operative pediatriche dell’Osp. Maggiore di Modica, diretta dal dr. Ferdinando Zocco, dell’Osp. Guzzardi di Vittoria, diretta dal Dr. Fabrizio Comisi e dell’Osp. Regina Margherita di Comiso, diretta dal Dr. Rosario Salvo. Coinvolto operativamente anche l’Ambulatorio Pediatrico Territoriale di Comiso, di cui è responsabile il Dr. Salvatore Purromuto. Particolarmente importante è la possibilità, in questo periodo dell’anno, del soggiorno per ragioni terapeutiche di minori provenienti dalle zone contaminate di Chernoby. Studi condotti dall’E.N.E.A. hanno accertato che un soggiorno di questi bambini, trascorso lontano dalle zone contaminate, consente di ridurre dal 30% al 50% la quantità di cesio radioattivo presente nel loro organismo. La Provincia di Ragusa, da più di dieci anni, provvede, in collaborazione con i Comuni Iblei, a realizzare i soggiorni per questi sfortunati bambini dell’Europa dell’Est, accogliendo circa 200 tra minori e accompagnatori nel periodo estivo e natalizio. Le famiglie affidatarie iblee provvedono, per tutto il periodo estivo, all’accoglienza e al loro mantenimento ma, bambini e accompagnatori, hanno bisogno di un’assistenza sanitaria adeguata e particolare. Avvalendosi della totale e incondizionata disponibilità dell’Azienda USL n.7, la Provincia Regionale di Ragusa, sempre attenta e sensibile a tutti i problemi umanitari, è riuscita anche quest’anno a evitare che l’onere di un’eventuale assistenza sanitaria ai bambini stranieri, ricada sulle famiglie ospitanti.

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