MODICA MULTISERVIZI. TORNANO SUL PIEDE DI GUERRA I LAVORATORI DELLA SOCIETA’ IN HOUSE

Stamattina alcuni hanno incrociato le braccia. Domattina potrebbero essere tutti a rimanere fermi bloccando la regolare attività ed inscenando una protesta “che – annunciano – sarà plateale”. Tornano alla carica i lavoratori della Modica Multiservizi, incapaci di attendere ancora non soltanto l’erogazione delle mensilità di aprile, maggio e giugno (oltre alla quattordicesima), ma anche insofferenti al “silenzio istituzionale". "Questo fa ancora più male del non avere i soldi in tasca – dicono -. Non avere idea di quello che può accadere domani, non conoscere il futuro nostro e dell’azienda, ma soprattutto il non riuscire ad avere un confronto chiaro, schietto e sincero con chi di dovere, è come vento che soffia sul fuoco. Un fuoco di protesta – annunciano – destinato ad incendiare e bruciare, coinvolgendo tutta la città”. Dunque domani potrebbero registrarsi dei disagi nel regolare svolgimento delle mansioni assegnate alla Modica Multiservizi. Una società il cui futuro è ancora in bilico. “Per quanto ne sappiamo – continuano i lavoratori – c’è in banca un mandato che inizialmente era di 400mila euro e che adesso è sceso a 230mila euro. I soliti intoppi burocratici non ne permettono l’erogazione”. Le somme bloccate in banca permetterebbero il pagamento della mensilità di aprile e della quattordicesima. Intanto, sempre secondo quanto riferito dai lavoratori, l’amministrazione comunale nelle scorse settimane, avrebbe dato l’incarico all’amministratore unico, Carmelo Ruta, di verificare quante unità lavorative, nell’organico della società, potrebbero essere poste in mobilità avviando il processo di prepensionamento. Nei giorni scorsi invece una nota congiunta di Cgil, Cisl e Uil, sollecitava il sindaco Antonello Buscema e l’assessore allo Sviluppo Economico, Peppe Sammito, a convocare un incontro atto a fornire un quadro chiaro sul futuro aziendale delle società Modica MUltiservizi e Modica Rete Servizi. “Fino ad oggi però – concludono i lavoratori – non riusciamo a dialogare con l’amministratore unico, l’amministrazione comunale tace e noi rimaniamo nel limbo, rasentando la disperazione. Il loro è un silenzio assordante”.

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