Pozzallo: Khaled inaugura Note di Notte e la musica vola

 Un concerto. Una prima nazionale. Una esclusiva nazionale al porto di Pozzallo. L’inaugurazione di un evento molto atteso nel sud est siciliano. L’allure di un appuntamento che richiama il pubblico delle grandi occasioni, la stampa specializzata e tutte le testate regionali e locali. Cambiando prospettiva: un ritorno a casa – anche se casa è in un altro continente – un sogno che si realizza, un momento di riscatto. Intorno alla musica, aspetti culturali, mondani ed umani. Fortemente umani. Non soltanto un concerto sabato 18 luglio al porto di Pozzallo, ma un momento integrazione e di festa, più importante e più efficace di qualsiasi tavola rotonda, convegno o conferenza su un tema sempre estremamente delicato come l’immigrazione. Che Khaled abbia inaugurato Note di Notte presentando ufficialmente in Italia Liberté, il suo ultimo disco, accredita il Festival come manifestazione musicale di alto profilo. E la presenza di una “istituzione” come Il giornale della musica lo conferma. Ma il senso di cosa abbia rappresentato il concerto della star algerina è nelle emozioni di due spettatori. L’uno, magrebino senza lavoro, in un italiano stentato, ma con una luce molto eloquente negli occhi, stringe orgogliosamente tra le mani il suo biglietto d’ingresso al concerto, sostiene che Khaled meriti il paradiso e ringrazia l’organizzazione per averlo invitato a cantare. L’altro, imprenditore italiano di successo con un’infanzia da figlio di emigrato in Svizzera, ricorda con commozione i rari momenti in cui eventi straordinari riuscivano ad annullare la distanza tra la sua famiglia e la gente del posto. Comprendendo e condividendo la gioia dei tanti magrebini accorsi al concerto, si unisce ai ringraziamenti all’organizzazione per aver creato un evento che segnerà la memoria di tanta gente che vive quotidianamente un forte disagio. Nella notte di Pozzallo l’immigrato di ieri e di oggi – uomini che hanno sentito o che sentono ancora il peso di un pregiudizio, di uno sguardo diffidente o indifferente – hanno il cuore che batte all’unisono mentre danzano al ritmo mediterraneo e trascinante delle canzoni del re del pop raï. Che siano brani ascoltati per la prima volta, o che sia l’amatissima Aicha, poco cambia. Il valore simbolico di questa serata vissuta fianco a fianco travalica le logiche dello spettacolo. Nella notte di Pozzallo il porto smette di essere teatro di storie drammatiche, di emergenze, di sbarchi clandestini, di ricoveri d’urgenza. Per una volta il porto è culla di una gioia immensa che si esprime danzando e sventolando bandiere algerine. L’Africa non è mai stata così vicina, così festosamente vicina.
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