INTEGRAZIONE E DISABILITA’: “Mimetizzatevi……..

 Ci sono dei momenti nella vita di una persona che ti portano a fermarti per scendere un’attimo dalla giostra e capire meglio quello che ti gira attorno, cambiando prospettiva, e provando a trovare una spiegazione a quello che d’un tratto ti sembra tanto irrazionale. Ho appreso di recente che esiste una legge che garantisce il sostegno, per le ore necessarie ai ragazzi disabili per completare il loro iter scolastico e garantire il loro diritto allo studio, solo finchè raggiungono i 18 anni. Mi sono chiesta cosa cambia nella vita di una persona a 18 anni? Aspettiamo tutti di diventare maggiorenni sognando chissà quali rivoluzioni epocali nella nostra vita….e poi ci ritroviamo con gli stessi problemi del giorno prima, con le stesse incertezze, le stesse paure, gli stessi sogni, le stesse necessità….cambia tutto pian piano, è il tempo a volerlo, sono le situazioni, quel diciottesimo compleanno può non avere niente di rivoluzionario nella vita di una persona e ti ritrovi con nuove responsabilità oltre che con nuovi diritti, ma tu non ti senti cambiato più di tanto!!Ma se tutto questo è difficile da affrontare per noi tutti, perchè dovrebbe essere diverso per i disabili, che a 18 anni dovrebbero perdere la necessità di un aiuto nel loro percorso scolastico o sociale e nel "fatidico" processo di integrazione che tutti ormai sanno essere fondamentale!! E già perchè l’integrazione è fondamentale, ormai ne parlano tutti e si prova a dirlo sempre più convinti…anche se alla fine non si sa bene ancora cosa sia questa benedetta integrazione…..e la dimostrazione che il concetto è MOLTO confuso è l’uscita di queste leggi che su tutto possono essere basate, ma di certo non sul concetto di integrazione!! L’integrazione…..questo oggetto oscuro….a volte ti sembra che sia facile capirla…pure il governo ha provato a spiegarcela con il rumeno che canta "O mi bella Madunnina" o il turco in versione pizzaiolo acrobatico…e allora ti sembra che sia tutto più chiaro, l’integrazione è una sorta di mimetismo di autodifesa, come quello di molti insetti, e lo scopo è uguale: confondersi con tutti gli altri!!!E già, perchè essere diversi è cosa pericolosa, si turba quell’atmosfera di quiete che gli altri si sono tanto pazientemente costruiti e questo, si sa, non è "rispettoso" della tranquillità della sfera personale a cui ciascuno ha diritto. Diciamocelo, è proprio fastidioso vedere qualcuno che ti costringa a pensare che la tua vita, con le tue abitudini e le tue tradizioni non sia l’unica possibile… Dovvrebbero vietarlo per legge: nessuno deve distaccarsi dai parametri tacitamente decisi da secoli di vita comune radicata in un territorio…e nessuno deve nemmeno turbare la tranquillità della coscienza del prossimo presentandosi con dei problemi fuori dal comune…..lo Stato deve imporlo per legge…lo dobbiamo alla salvaguardia della razza!! E’ ovvio che adesso non sto più pensando solo all’integrazione razziale, ma mi vengono in mente tutte quelle persone che nel corso degli anni sono stati chiamate in mille modi diversi: handicappati, disabili, diversamente abili….quasi che il cambiare epiteto potesse cambiarne la condizione e renderli più simili a noi, già, perchè il problema è questo, devono integrarsi, e attualmente per lo stato italiano ciò significa che devono mimetizzarsi, devono smetterla, insomma, di sbandierare le loro diversità in faccia a tutti!! I disabili sono stati prime segregati in classi differenziali, cosicchè non turbassero la crescita dei cosidetti normodotati e poi inseriti nelle classi comuni per avviare un percorso di integrazione che dovrebbe aiutarli a rapportarsi con tutti gli altri. Già, ma chi aiuta tutti gli altri a integrarsi cono loro? Chi aiuta tutti gli altri a capire che il disabile non è un alieno? Che non vuole la tua compassione, la tua pietà, ma piuttosto il tuo affetto e la tua disponibilità a ricevere il suo? Io sono un insegnante di sostegno e so dalla mia esperienza che l’integrazione è fondamentale nella vita di una classe….no, non per la vita sociale del disabile, no….per tutti!!!Sono stata io la prima ad imparare tantissimo dai ragazzi disabili che ho conosciuto e ho fatto tanto perchè si capisse il valore aggiunto che queste persone sono all’interno di una classe e di una scuola intera!!! Quando al corso di specializzazione ti dicono queste cose tu ci rifletti un po’ su e poi decidi che sono le classiche belle frasi che potresti trovare scritte anche nei Baci Perugina, ma che la realtà è ben diversa…..Poi un giorno ti trovi davanti E.M. che con tutta la sua irruenza ti sa dare più affetto di chiunque altro e che sa ringraziarti a modo suo quando sai andare oltre il suo linguaggio "duro" oltre la sua potente fisicità per trovarci una persona che ha dentro un universo immenso,oppure in P.B. che con le sue "danze" ti sa esprimere una gioia di vivere unica e capisci che al corso si sbagliavano, i disabili non sono una risorsa per la classe, ne costituiscono un tesoro….Avete mai provato a relazionarvi con un "diversamente abile"? Avete mai chiesto ai vostri figli se avendo in classe un ragazzo aiutato dall’insegnante di sostegno hanno mai provato a diventargli amici, piuttosto che a sorridergli (quando va bene) da lontano? Posso dire che combatto la mia battaglia ogni giorno a scuola a fianco degli alunni disabili e non, perchè questo errata traduzione della parola "integrazione" possa essere cancellata dal vocabolario di ciascuno di noi…..non possiamo più permetterci di pensare che per il bene della società occorra che tutti ci si mimetizzi con chi ci sta attorno…..questa mancanza di accettazione della diversità in tutte le sue migliaia di incredibili sfaccettature è l’inizio della fine della civiltà!!! Una società come la nostra che non sa leggere il significato della parola integrazione, non può capire quali sono le priorità nella vita quotidiana di ogni individuo, chiunque esso sia e può arrivare a pensare di dover risanare l’economia portata sul baratro della morte da gestioni poco illuminate, risparmiando sulla "pelle" di questi insopportabili "diversi" che non solo ci fanno fare i conti tutti i giorni con la nostra coscienza riportandoci alla giusta scala dei valori della vita ogni qualvolta lo stress della corsa quotidiana ci appanna la vista portandoci a perdere l’orientamento della nostra personalità morale, ma pretendono anche di incidere sulle tasche di una nazione che senza loro non avrebbe i conti in rosso!!! E già, perchè se si pensa di risanare i conti dello Stato Italiano negando il diritto allo studio dei disabiili, togliendo loro il diritto a quelle facilitazioni di cui hanno necessità e che "putroppo" vengono garantite dalla legge quadro 104, allora significa che stiamo veramente pensando che i mali della società derivino dalla loro presenza!!! Oggi, E.M. e P.B. dovranno abituarsi ad essere un po’ meno diverse, perchè hanno compiuto 18 anni e quindi adesso devono tirare avanti nel loro percorso scolastico con 4 ore e mezza settimanali di sostegno didattico personalizzato, perchè si sa, se prima avevi bisogno di 18 ore settimanali era solo perchè non eri maggiorenne, ma 18 anni significano autonomia….devi farti bastare 4 ore e un gran sorriso!!!Del resto chi a 18 anni non è diventato del tutto autonomo? Conoscete un normodotato che a 18 anni si fa aiutare da un insegnante privato che lo guidi con percorsi personalizzati? O un maggiorenne che all’università faccia ricorso, nel pieno della sua matuirità e autonomia, all’aiuto di un tutor qualificato Cepu? Sicuramente no…..e quindi cari i miei disabili….mimetizzatevi…..è lo stato che ve lo consiglia!!!

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