RANDAGISMO. L’MpA DI MODICA CHIEDE PROVVEDIMENTI URGENTI

Il gravissimo fatto di cronaca avvenuto ad Acireale con la morte del piccolo Giuseppe Azzarelli, ucciso dai cani di proprietà del fratello a pochi mesi dalla scomparsa del bambino modicano, Giuseppe Brafa, sebbene avvenuta in circostanze assai diverse, ha indotto la sezione cittadina del MpA ad intervenire attraverso una ferma condanna per la gravissima emergenza del randagismo nel centro-sud Italia. “Ad oggi – dice il partito autonomista – nulla o quasi è stato fatto in maniera seria ed organica, al di là degli sterili proclami, tavoli tecnici o improvvisate unità operative che nessuna soluzione efficace hanno prodotto. Fino ad oggi, inoltre, nulla ha potuto la legge regionale 15 in tema di lotta al randagismo, perchè priva di una base imprescindibile, ovvero la copertura economica e finanziaria”. Le tragedie Brafa e ora Azzarelli richiedono una politica seria e rigorosa di lotta al randagismo. “Una lotta – puntalizzano quelli dell’MpA di Modica – che ammette solo una soluzione, ovvero il ritiro di ogni cane vagante ed incustodito dalla pubblica via. Per fare ciò esistono esclusivamente due soluzioni, o lo Stato invia i fondi necessari a costruire ricoveri per tutti gli animali catturati e quelli necessari al loro mantenimento e cura, oppure, nell’impossibilità di fare ciò, se le finanze non lo permettono, la classe politica si liberi del falso buonismo, dal falso amore per gli animali e si ritorni alla cattura ed alla conseguente eutanasia, trascorso un congruo periodo di tempo, degli animali catturati, ricoverati nei canili e non reclamati da nessuno”. Proposte sicuramente impopolari quelle espresse dal partito del presidente Lombardo che si accentuano. “Non è più tollerabile – dicono gli autonomisti modicani – da parte di una società civile accettare passivamente la morte di un bambino o l’aggressione di vittime innocenti per colpa di una legge monca del suo pilastro fondamentale rappresentata dalla copertura economica”
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