VERTENZA VIDEO MEDITERRANEO. PREOCCUPAZIONE DELL’ASSOSTAMPA DI RAGUSA

La segreteria provinciale di Ragusa dell’Associazione Siciliana della Stampa esprime forte preoccupazione per lo “stato di crisi” dichiarato dal gruppo editoriale Video Mediterraneo che mette a rischio più di 50 posti di lavoro con la richiesta di cassa integrazione per tutti i dipendenti. Esprime piena solidarietà ai lavoratori che di punto in bianco non hanno più la certezza del posto di lavoro, si appella alle forze istituzionali e politiche affinché perseguano azioni di tutela e salvaguardia dei livelli occupazionali; fa voti al Prefetto di Ragusa di convocare una riunione in tempi brevi per individuare un percorso istituzionale utile a dare tranquillità ai lavoratori assicurando il pagamento arretrato delle mensilità e avviare tutte le iniziative utili affinché il gruppo editoriale Video Mediterraneo possa continuare a svolgere nel panorama editoriale di Ragusa e della Sicilia orientale la sua azione di informazione al servizio dei territori e delle istanze dei suoi cittadini assicurando quel necessario pluralismo utile a realizzare una democrazia compiuta. L’Assostampa di Ragusa, a tutela dei 23 giornalisti per cui l’azienda ha proposto la cassa integrazione, dopo aver indetto e tenuto due assemblee con i colleghi interessati al provvedimento, ha chiesto all’editore di seguire le corrette procedure utili per l’ottenimento della cassa integrazione e di farla scattare dal primo settembre 2009, dopo aver verificato le norme di legge che consentono il ricorso agli ammortizzatori sociali in deroga col proprio istituto di previdenza (l’Inpgi) ed ha chiesto con forza il pagamento delle mensilità arretrate che stanno mettendo a dura prova i lavoratori che non percepiscono lo stipendio da diversi mesi. La segreteria provinciale e la segreteria regionale sono fortemente impegnate in una vertenza difficile e problematica che investe uno dei gruppi editoriali maggiormente presenti nel panorama informativo siciliano e fanno appello alle Istituzioni di esprimere con atti concreti vicinanza ai lavoratori che rischiano il proprio posto di lavoro.

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