PORTO DI POZZALLO. QUATTRO MARINAI DELLA FORTUNA II INIZIANO LO SCIOPERO DELLA FAME

Hanno iniziato lo sciopero della fame quattro degli otto componenti l’equipaggio della motonave Fortuna II ancorata al Porto di Pozzallo dallo scorso mese di novembre. E’ la decisione assunta dai quattro siriani(gli altri quattro sono rumeni)e che intendono continuare fino a quando non saranno saldati i due stipendi già maturati da quando sono arrivati a bordo per sostituire i precedenti 9 marinai che vissero lo stesso dramma del mancato pagamento degli emolumenti e dal mancato inviato di vettovagliamento. L’assessore del Comune di Pozzallo, Puzzo, che è andato personalmente a verificare le condizioni in cui versa il natante, ha informato dei fatti il Prefetto di Ragusa, rappresentando le condizioni di invivibilità della nave e la situazione in cui si ritrovano i quattro marinai, contrattualizzati con due diverse società. La vicenda degli otto componenti, della nave “Fortuna II” che da due mesi hanno sostituito altri nove colleghi già in condizioni disperate, e che sono stati abbandonati a seguito di una custodia cautelativa della nave, all’ancora nel porto di Pozzallo dallo scorso mese di novembre è oggetto di attenzione da parte di Salvatore Iurato, delegato FSN per la provincia di Ragusa. “Apprendiamo con amarezza – dice questi – della questione di questi otto marinari che affrontano disagi enormi che nell’indifferenza istituzionale a tutti i livelli, possono essere il prologo di una tragedia. invitiamo le istituzioni, per le proprie competenze, a farsi carico del problema, attivando tutte le misure necessarie a che l’equipaggio, parliamo di uomini, possa trovare un pò di sollievo e uscire dalla drammatica situazione”. Niente stipendi ma anche i mezzi di sostentamento sono limitatissimi. Situazione igienico- sanitaria a bordo insopportabile e pericolosa. Solo la Caritas ha fatto qualcosa. “Abbiamo l’impressione – aggiunge Iurato – che si tratti del classico caso in cui "nessuno interviene perché tanto lo farà qualcuno". Un appello particolare lo lanciamo alla Capitaneria e al Comune di Pozzallo che sono gli enti più vicini e forse maggiormente interessati al problema”.
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