Il clima venutasi a creare negli ultimi mesi sulla vertenza Sanità in Sicilia e a Ragusa in particolare, che aveva determinato una coesione tra tutti i soggetti del territorio Ibleo, sembra venir meno e il tutto non nell’interesse delle comunità. Quanto avvenuto negli ultimi giorni, dopo aver costruito un percorso unitario nelle varie riunioni in sede di Conferenza dei Sindaci e per ultimo in sede di Assessorato Regionale, preoccupa il segretario generale dell Cisl di Ragusa, Giovanni Avola, il quale si dice, oltremodo amareggiato non poco per alcuni atteggiamenti, in quanto non confacenti agli obbiettivi che il territorio si era dato, e mettendo realmente in discussione la funzionalità degli Ospedali di Comiso e Scicli. "La guerra tra poveri e le battaglie di campanile -dice – ci eravamo illusi che erano un lontano ricordo. La cosa aberrante è che la loro riproposizione non agevola né quantomeno risolve il problema che viene posto. E’ come i polli di Renzo, alla fine nella pentola dell’Assessore Massimo Russo. Da come ci eravamo lasciati a Palermo, nell’incontro avuto con il Dott. Poli, in sede provinciale dovevamo recuperare ciò che a Palermo avevamo ritenuto all’unanimità “il maltolto”. Il recupero dei posti per acuzie, da 725 a 792, doveva essere il modo consapevole e ragionato per rendere funzionali gli ospedali di Comiso e Scicli e mettere alle strette l’Assessorato nell’accettare la nostra proposta, a beneficio non “degli Ospedali” ma dell’utenza. Registrare invece una lotta tra territori, insostenibile da un punto di vista tecnico e scientifico, ci appare come un voler percorrere strade antiche che non tengono conto degli atti legislativi in atto in vigore. Norme e decreti – prosegue ancora Avola – , che possono essere modificati solo nella misura in cui, si riesce a mettere assieme qualità del servizio, efficienza ed economicità dello stesso. Avere nell’Ospedale di Comiso per esempio, considerato che è dotato di 3 sale operatorie, una presenza pluridisciplinare con la disponibilità di posti letti adeguati, non significa solo mantenere la struttura, e quindi vincere la “battaglia”, ma a nostro avviso offrire un servizio reale alla collettività rendendo funzionale, in termini di qualità e di costo, la struttura. Occorre invece evitare le storture, in termini di posti inoccupati e di ricoveri impropri. Su questo si gioca la partita che gli utenti della provincia aspettano l’avvio e che si vinca. Per fare ciò non basta l’incremento dei posti letto, da 725 a 792, ma occorre predisporre reparti pluridisciplinari, un coinvolgimento dei medici di famiglia, potenziamento della medicina territoriale che elimini le lunghe attese ed operi da filtro, la realizzazione in tutti i pronto soccorsi di osservazioni brevi, ecc.. Su queste cose la Cisl è impegnata da tempo e continuerà a spendersi. Sicuramente non saremo per mobilitazioni che non abbiano alla base una proposta che miri a rendere i servizi, ospedalizzati e nel territorio, confacenti ai bisogni e alle aspettative della gente. La gente non impazzisce per il ricovero, ovviamente se non necessario, pretende invece che gli sia garantito il diritto alla salute con servizi adeguati, celeri ed efficienti. Per fare questo non riteniamo affatto utile un ulteriore incontro alla Regione in sede politica, sarebbe un continuo menar il campo per l’aria. Indispensabile invece è assumere la giusta consapevolezza e determinazione nel territorio, tramite i legittimi rappresentanti, sul tipo di Sanità che vogliamo e che siamo in grado di offrire a chi rappresentiamo. Avvolte, quando le cose non vanno o non ci soddisfano, la colpa non è sempre degli altri. Un pizzico di umiltà, raziocinio e di buon senso, anche se merce rara, in talune occasioni sono indispensabili e utile al bene comune. Per questo confidiamo in una ripresa del confronto per il bene di chi soffre e di quanti non si sentono garantiti da una Sanità malata, che tutti assieme dobbiamo curare e renderla sempre più vicina ai bisogni delle comunità. Solo in questo caso il territorio può e deve pretendere dalla Regione risposte, anche da un punto di vista delle risorse, per migliorare le condizioni socio-sanitarie, assistenziali e del mondo del lavoro che vi opera.
LA VERTENZA SANITA’ IN SICILIA E A RAGUSA. AVOLA DELLA CISL MANIFESTA PREOCCUPAZIONE
- Agosto 11, 2009
- 6:30 pm
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