RIFONDAZIONE COMUNISTA: “Ragusani sciò sciò sciò dal Porto”

 “Il Porto ai Ragusani”, uno degli slogan dei sostenitori bipartisan del porto, con in capo il Sindaco Di Pasquale, ma poi ancora: “quest’opera cambierà la nostra città, l’economia della nostra provincia, renderà Marina il centro del Mediterraneo” e chi più ne ha più ne metta. Noi contrari a questa costosa, magnificente e straordinariamente impattante opera, abbiamo ascoltato con sospetto questi slogan, ci siamo chiesti cosa non comprendevamo, perché in tanti si riempivano la bocca di questi assurdi proclami". Rifondazione comunale è polemico e va all’attacco con un documento al vetriolo. "Così – si legge – abbiamo continuato ad ascoltare e guardare, abbiamo visto tanti borghesi di provincia sfoggiare finalmente con gioia la propria 10, 20 o 30 piedi, perché qui il celodurismo si misura in piedi. Abbiamo visto tanti fare infiniti sforzi per mettere in acqua quel che si poteva, abbiamo visto tanti cercare finalmente un po’ di privacy allontanandosi sempre di più da quella plebe che riempie le spiagge e regalando a questi solo un po’ di schiuma di gasolio delle proprie potenti barche, abbiamo visto arrivare solo poche imbarcazioni, non di autoctoni, e restare neanche il tempo di una notte. Ma abbiamo anche ascoltato tanta gente che parlava con soddisfazione del porto, tanti che misuravano la ricchezza dell’ amico o solo del fortunato vicino guardando e misurando i piedi di mare occupato, abbiamo però ascoltato tanta gente che apprezzava il porto almeno come punto di incontro, per una passeggiata, una corsa, un giro in bici o solo un passaggio verso il lungomare pedonale, questi cittadini pensavano che comunque era anche un bene pubblico ed ognuno a suo modo poteva farne un uso diverso di questa grande colata di cemento sul mare. Ma anche questa aspettativa – prosegue la nota di Rifondazione – è stata mortificata e dopo circa un mese dall’ apertura del porto, dopo aver invitato i ragusani ad appropriarsene, ecco che il porto diventa ancora di più per pochi, quindi via dai pontili, perché si può guardare, da lontano, ma non avvicinarsi troppo, via le bici perché magari troppo ecologiche davanti a questi bestioni che consumano decine di litri di gasolio solo per uscire dal porto e poi da mezzanotte in poi, comincia un rumore che fa “sciò sciò sciò” emesso dal guardiano di turno per far uscire (così come si usa anche per le pecore) i cittadini dal porto. E questo è l’ ultima delle cose che abbiamo ascoltato, ma chissà quante ne abbiamo perse e quante ne ascolteremo ancora. Perciò “Ragusani sciò sciò sciò dal Porto”.
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