Salubrità delle acque a Marina di Modica e Maganuco. Non ci sono elementi seri da prefigurare il divieto di balneazione. Indagini sulla presenza di corpuscoli bianche in acqua. L’azione con la Capitaneria di Pozzallo

“Dai risultati delle analisi già esperite non ci sono le condizioni per il divieto di balneazione. Attendiamo ulteriori verifiche dai laboratori incaricati e poi si stabilirà il da farsi”. Lo ha sottolineato stamattina il capitano Ferruccio Grassia, caposervizio Demanio ed Ambiente della Capitaneria di Porto di Pozzallo spiegando la situazione nel corso di un’apposita conferenza stampa convocata dall’assessore alle Politiche Ambientali, Tiziana Serra, con la presenza anche del comandante la polizia municipale, Giuseppe Puglisi. Tra la gente che frequenta la spiaggia di Marina di Modica c’è apprensione per la presenza di una lunga scia giallastra in mare e di piccole cellule bianche che chi entra in acqua si ritrova alle caviglie. “La situazione non è grave come potrebbe sembrare – ha detto l’assessore Serra – ciononostante ci stiano muovendo per adottare una strategia sinergica con la Capitaneria di Porto e avviare un’azione mirata che possa darci un quadro di eventuali cause d’inquinamento. Nel giro di un anno potremo sapere le reali cause. Da parte nostra metteremo gli uffici e la polizia municipale a disposizione della Capitaneria per raggiungere l’obiettivo”. Il Comandante la polizia municipale, Puglisi, ha auspicato una responsabilizzazione della gente ritenendo che i problemi ambientali riguardano un fenomeno determinato da più cause. “Certamente i reflui di abitazioni e locali commerciali – ha sottolineato – sono motivo di inquinamento. L’invito alla gente è di mettersi in regola con gli scarichi perché chi non lo fa va incontro a sanzioni pensanti e si va anche sul penale“. Riguardo la presenza di reflui a mare provenienti dalla zona di Sampieri, il capitano Grassia è stato chiaro: “In questi giorni – ha puntualizzato – abbiamo chiesto l’intervento del 2° Nucleo Aereo della Guardia Costiera per monitorare dall’alto la costa ed individuare la fonte di inquinamento. Quando sarà accertata attueremo un intervento repressivo. E’ necessario, comunque, avere chiara la situazione del monitoraggio dopodiché attueremo un intervento preciso”. La Capitaneria di Porto ha in atto un sistema d’azione abbastanza articolato con la collaborazione dell’Arpa ed il fine è quello di monitorare lo stato di salubrità del mare. Nonostante ciò è importantissima la collaborazione del Comune per avviare controlli porta a porta in quelle abitazioni a ridosso del demanio al fine di realizzare una mappatura degli scarichi così come prevede il testo unico per l’ambiente. “In linea di massima – ha detto Grassìa – non ci sono problemi gravi per la balneazione. Abbiamo rilevato la presenza di schiuma biancastra che abbiamo campionato come emulsione di sostanze algali derivate da putrefazione. Certo c’è anche la questione dell’antropizzazione delle coste che si verifica in estate quando aumenta la popolazione. Noi attueremo un’azione tesa a sanzionare e reprimere ma dovremo avere un quadro “da terra”in grado di sapere di concessioni edilizie, allacciamenti e quant’altro sia utile. In questi giorni la nostra motovedetta con un esperto a bordo ha effettuato nuovi prelievi. Adesso attendiamo i tempi tecnici di laboratorio”.
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