Si sarebbe accanito col gioco del "Gratta e Vinci". Probabilmente qualche scheda fortunata lo aveva coinvolto completamente fino a “giocarsi” tutti i suoi risparmi. E allora avrebbe deciso di fare la cresta ai soldi del figlio convivente. Una situazione perpetrata nel tempo e scoperta dal congiunto, finita in tragedia perchè Corrado Moncada, 46 anni, muratore, ha ucciso, stamattina, il padre Emanuele, 73 anni, a colpi di spranga, più che altro un paletto in ferro di quelli utilizzati per la realizzazione di recinti sui muri perimetrali. I carabinieri ne hanno trovati due, uno celato dietro un armadio, probabilmente quello utilizzato per colpire la vittima, ed un’altro vicino al cadavere del pensionato(secondo i carabinieri era in mano a quest’ultimo). Sono stati alcuni vicini di casa ieri mattina, poco prima delle sette, che hanno telefonato al 112. Quando i militari della Compagnia di Modica sono arrivati sul posto, in Via Egitto, una stradina che collega le più trafficate Via Fontana e Corso Vittorio Emanuele, hanno trovato una scena agghiacciante. La gente presa dal panico che urlava, il corpo di Emanuele Moncada riverso a terra in una pozza di sangue e con una grossa quantità di materia cerebrale che si mischiava ad esso, il tutto a qualche metro dall’uscio di casa. Poco distante il “parricida”, in ginocchio ed in stato di semincoscienza, forse consapevole di ciò che aveva fatto poco prima quando aveva scaricato mortalmente la sua rabbia sul genitore, un ex operatore ecologico, colpendolo una decina di volte al volto ed alla nuca con la spranga metallica. I militari della Compagnia di Modica, hanno immediatamente capito che per l’anziano non c’era più nulla da fare. Il figlio è stato trasportato all’Ospedale Maggiore in quanto presentava delle ferite al volto, segno che c’era stata una colluttazione. Dopo le cure è stato tratto in arresto. Secondo la ricostruzione fatta dai carabinieri l’omicidio rappresenterebbe il tragico epilogo ad un’aspra discussione iniziata la sera precedente e riconducibile, a questioni economiche che, da tempo, affliggevano padre e figlio. I militari, guidati dal capitano Alessandro Loddo, a seguito di sopralluogo eseguito sulla scena del crimine, hanno rinvenuto e sottoposto a sequestro la spranga usata da Corrado Moncada per colpire il padre e che era stata occultata dietro un armadio all’interno dell’abitazione ove i due convivevano. Era intrisa di sangue ma attaccati c’erano anche dei capelli del pensionato. Individuata, come si diceva, una seconda sbarra metallica accanto al cadavere, probabilmente utilizzata da quest’ultimo per colpire o difendersi dall’ira. L’omicidio si è consumato all’esterno della casa perché, probabilmente, la vittima aveva tentato di allontanarsi. I carabinieri del Nucleo Operativo hanno eseguito i rilievi foto-segnaletici sulla scena del crimine. Sul posto, unitamente al Comandante della Compagnia, Loddo, è intervenuto il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Ragusa, Nicodemo Macrì. Ad avvalorare l’ipotesi che l’anziano fosse “vittima” del gioco Gratta e Vinci anche il fatto che in tasca gli sono state trovate numerose schede. Su disposizione del Procuratore della Repubblica di Modica, Domenico Platania, la salma è stata trasportata presso la camera mortuaria del cimitero di Modica in attesa dei provvedimenti che l’Autorità Giudiziaria adotterà nelle prossime ore. Corrado Moncada è stato associato nelle carceri di Modica Alta.
Utilizzava i soldi del figlio per giocare al “Gratta e Vinci”. Modica, questo il motivo per cui il figlio stamattina lo ha ucciso
- Agosto 22, 2009
- 3:20 pm
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