“Il servizio di assistenza domiciliare integrata non solo non va sospeso ma potenziato in quantità e qualità”. E’ quanto sostengono congiuntamente i vertici provinciali di SPI CGIL, Roberta Malavasi, FP CGIL comparto sanità, Angelo Tabbì che si sono allertati alla notizia secondo la quale il piano di rientro sancito dal Servizio sanitario Regionale in Sicilia a far data dal 1° settembre p.v., prevede la sospensione dell’ADI, essendo vietate dalla Regione l’ esternalizzazioni dei servizi sanitari, nelle more di un recupero del personale – fisioterapisti e infermieri- eccedente il livello occupazionale frutto della nuova pianta organica derivante dalla razionalizzazione del personale prevista dalla normativa sanitaria. “Nelle more che tutto questo avvenga, chi assisterà i duemila soggetti, che hanno usufruito di un servizio indispensabile e vitale come la riabilitazione domiciliare e che hanno difficoltà oggettive a recarsi nei presidi sanitari per avere garantite le prestazioni? “ Al di là delle leggi e delle volontà politiche c’è l’esigenza alla risposta primaria al diritto alla salute che va soddisfatta nel migliore dei modi, ribadiscono in CGIL, ed è per tale ragione che va promossa un’iniziativa in tempi rapidissimi che porti ad un confronto con il neo direttore generale dell’ASP Ettore Gilotta perché si affronti con la dovuta responsabilità questo problema. “Bisogna necessariamente ripensare e ad affrontare questa emergenza- commentano la Malavasi, Tabbì – lo impongono i fruitori del servizio ( malati terminali e persone anziane), le loro famiglie che oltre a vivere una condizione di assoluto disagio sarebbero chiamate a sopportare un fastidioso sacrificio che comporterebbe per la sanità pubblica ulteriori aggravi di spesa per garantire emergenze su emergenze."
Assistenza domiciliare integrata. La CGIL contro la sospensione SPI e FP chiederanno un incontro urgente al neo direttore dell’ASP Gilotta
- Agosto 28, 2009
- 1:58 pm
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