“Nel giro di tre anni il Comune di Modica potrà tornare alla normalità. Servirà gestire l’indebitamento”. Parola dell’oramai ex dirigente delle finanze di palazzo San Domenico, Francesco Bondì, che al termine del suo mandato durato cinque mesi, ha tracciato un bilancio della sua attività. Al suo fianco il deputato regionale Riccardo Minardo e tutto l’Mpa modicano. “Sono stato autonomo in ogni scelta ed in ogni atto – ha tenuto subito a precisare Bondì -. Appena arrivai a Modica, su invito dell’onorevole Minardo, trovati un Comune dalla struttura di bilancio deficitaria, ma soprattutto in confusione. Basti pensare che vi erano somme, in sottoconti regionali, già disponibili per il Comune per pagare specifici servizi, ma non venivano utilizzati perchè non si conoscevano!”. L’impegno di Bondì, definito da Riccardo Minardo il “fulcro attorno a cui è ruotata la fase del risanamento finanziario in questi mesi”, si è contraddistinto per l’invito all’austerità. “Solo spese per servizi obbligatori ed essenziali – ha detto l’ex dirigente finanziario -. In questo modo abbiamo pagato con fondi comunali i debiti fuori bilancio, senza aver dovuto attendere la vendita del patrimonio. Abbiamo poi incamerato i dati su contenziosi e sulla disponibilità finanziaria, incontrando i creditori, dal più piccolo al più grande, avviando una transazione o comunque dialoghi positivi. Abbiamo organizzato gli uffici che hanno risposto benissimo a quest’accelerazione. Siamo riusciti ad erogare, da aprile ad oggi, il doppio di mandati di pagamento erogati nei primi tre mesi dell’anno. E siamo riusciti, oggi, ad avere un saldo di tesoreria di circa 500mila euro. Questo – ha spiegato Bondì – ci permetterà, assieme ad un piano generale di pagamenti, che riguarderà gli ultimi mesi dell’anno, di avere dalla Serit, una anticipazione del 40% (e non più del 20%) sulle entrate certe per il 2009, riducendo in questo modo anche le spese sugli interessi passivi”. A proposito di entrate, come può fare cassa il Comune? “Servono – ha detto – azioni virtuose. Ad esempio, con un censimento abbiamo scoperto che il Comune è proprietario di numerose particelle terriere che potrebbero vendersi, costruirvi fabbricati e trasformare dunque in rendite. Si dovrà andare poi a rivedere tra i residui dei mutui, che ammontano a circa 8mln, di cui sono certo 1mln e mezzo potrà essere utilizzato”. Ma a quanto ammonta il debito del Comune? “E’ impossibile quantificarlo con esattezza. Ma si aggira sui 70-100 milioni di euro. Sono convinto però che, con la credibilità e la fiducia ricreatasi, continuando a fare parsimonia, perseverando nella buona amministrazione e continuando ad avere la Regione e gli altri Enti vicini, Modica potrà uscire dal tunnel. In fondo si vede già la luce”. La strada è però ancora lunga.
nella foto Francesco Bondì e l’on. Riccardo Minardo
nella foto Francesco Bondì e l’on. Riccardo Minardo