Tavolo tecnico sulla sanità convocato dal Presidente dell’Amministrazione Provinciale di Ragusa. Protesta per la chiusura del servizio di assistenza domiciliare integrata

La riunione del tavolo tecnico-istituzionale convocato dal presidente Franco Antoci e dal sindaco di Ragusa Nello Dipasquale sulla ridistribuzione dei posti letto in provincia di Ragusa, venendo meno il confronto con i due direttori generali Fulvio Manno e Calogero Termini in scadenza dai rispettivi incarichi ha valutato l’opportunità di aggiornarsi per incontrare il nuovo direttore generale dell’Asp Ettore Gilotta che s’insedia il prossimo 1 settembre. La riunione è stata però utile per prendere posizione su una questione rilevante come la cessazione del servizio di Assistenza Integrata Domiciliare. Il tavolo ha deciso di scrivere al presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo, all’Assessore Regionale alla Sanità Massimo Russo e all’Assessore alla famiglia Caterina Chinnici per “esprimere profonda preoccupazione per la chiusura del servizio di Assistenza Domiciliare Integrata in provincia di Ragusa”. “Tale gravissimo atto – si legge nella lettera firmata dal presidente Antoci e dal sindaco Di pasquale a nome del tavolo – è conseguenza del mancato rinnovo del servizio esternalizzato per il diniego formulato dall’assessorato regionale alla Sanità all’Ausl7 di Ragusa. Riteniamo inaccettabile l’interruzione di un servizio che comporta 80.000 accessi infermieristici, 25.000 interventi riabilitativi e dà assistenza ad oltre 2.000 persone bisognose”. Una richiesta di proroga del servizio invece è stata inviata al nuovo direttore generale dell’Asp Ettore Gilotta affinché emetta un’ordinanza che consenta il mantenimento dell’assistenza. Si fa presente nella lettera inviata agli esponenti del governo regionale che i soggetti istituzionali e le forze politiche e sindacali firmatarie si riservano ulteriori azioni a tutela delle categorie deboli della comunità iblea.

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