L’UDC Provinciale interviene sui casi dell’Ospedale di Mazzarino e sulla questione dell’ADI in Provincia di Ragusa

L’UDC Provinciale, per voce del suo segretario Pinuccio Lavima, interviene sui recenti casi, come quelli dell’Ospedale di Mazzarino o la questione dell’ADI in Provincia di Ragusa, rappresentano due situazioni emblematiche di come si stia focalizzando, in negativo, l’attenzione sull’assistenza sanitaria. Indipendentemente dell’accertamento di responsabilità specifiche, che non spetta a noi individuare, pur tuttavia non può non essere oggetto di riflessione prima e di iniziative dopo, l’impatto che dal primo settembre i nuovi manager si troveranno ad affrontare nel momento in cui si dovesse procedere alla riduzione di posti letto per acuti, alla riconversione di due ospedali e contemporaneamente alla necessità di avviare l’assistenza per lungodegenza e riabilitazione. Tutto ciò se nobile come principio, viene tuttavia a scontrarsi con la ristrettezza dei tempi, la carenza delle risorse, le tecnologie ed il personale specializzato ancora non adeguatamente strutturati e individuati. Tutto ciò necessiterebbe di interventi graduali nell’applicazione della legge, piuttosto che date perentorie o peggio ancora blocchi drastici di forniture di servizi essenziali per i cittadini qual è il caso dell’ADI. Come UDC non ci interessa , o meglio ci riguarda fino ad un certo punto, se il servizio debba o non debba essere esternalizzato, se debba essere garantito dall’Azienda con proprio personale o attraverso una cooperativa esterna , magari con personale proveniente dall’azienda stessa. Riteniamo invece assolutamente inaccettabile che non venga immediatamente garantita la continuità del servizio di assistenza domiciliare ai cittadini aventi diritto. C’è, infatti, una costante caratterizzazione in questa legge regionale di riordino in Sicilia, e cioè che sono i cittadini , gli utenti , il territorio complessivamente che si sta ribellando ed i casi riguardanti gli ospedali di Mazzarino, di Niscemi , di Avola e prossimamente da non escludere quelli di Scicli e Comiso, hanno il comune denominatore del rifiuto da parte di coloro i quali sono i principali beneficiari dell’assistenza ospedaliera e territoriale nei confronti di questa legge. Allora c’è qualcosa che probabilmente va corretto in questa legge. Per questo motivo riteniamo come UDC che bisogna riprendere il momento di confronto e di iniziativa politica su questi temi , quasi traumaticamente interrotta, al fine di trovarci pronti come territorio ad evitare impatti come questi e a difesa dei posti letto per acuti , dei servizi forniti fino ad oggi eccellentemente dai nostri ospedali. Occorre pertanto che si proceda con urgenza alla riconvocazione del tavolo della conferenza da parte del Presidente della Provincia, allargandolo a tutte le forze politiche e ai Sindacati dei Medici . Nel frattempo i Deputati regionali e nazionali facciano fronte comune nei confronti dell’assessorato regionale alla sanità al fine di richiedere una interlocuzione immediata con l’Assessore Russo.
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