Diminuisce il valore aggiunto agricolo nell’area iblea. Confagricoltura Ragusa predispone piattaforma di richieste

Il valore aggiunto agricolo, nel primo trimestre del 2009, è diminuito, in termini reali, dell’1,3% rispetto al quarto trimestre 2008, annullando, di fatto, la ripresa produttiva intervenuta nella seconda parte dello scorso anno. E’ la fotografia scattata dal presidente provinciale di Confagricoltura, Sandro Gambuzza, che esprime preoccupazione per l’andamento del comparto nell’area iblea. “In termini monetari – chiarisce Gambuzza – si registra un arretramento del 2,3%, rispetto al primo trimestre del 2008, a conferma del negativo andamento dei prezzi dei prodotti agricoli. Ma non solo. Si assiste ad un deterioramento della ragione di scambio dei prezzi agricoli nei confronti di quelli degli altri settori produttivi, che si ripercuote in particolare sui mezzi correnti di produzione e sugli investimenti: già nel 2008 i prezzi dei consumi intermedi agricoli sono aumentati mediamente di oltre 1’11%, rispetto al 2007, cioè tre volte in più di quelli agricoli”. Confagricoltura rileva come l’agricoltura iblea, nel suo complesso, abbia registrato ad aprile 2009 un aumento dei costi di quasi il 30% rispetto al 2000, mentre i prezzi alla produzione sono cresciuti di solo il 12,5%. “A fronte di un disagio complessivo che investe tutto il settore – continua Gambuzza – vengono auspicate precise azioni di rilancio. Ci vogliono, infatti, interventi di tipo finanziario, agevolazioni contributive, ma anche misure legate al credito d’imposta, per non parlare di incentivi all’occupazione, della definizione del contenzioso con l’Inps oltre che lo snellimento della burocrazia. Ma sono pure necessarie misure specifiche a livello regionale (revisione del Psr, danni da calamità naturali e da infestazione di fitofagi, finanziamento delle scorte, e altre ancora) per i settori produttivi particolarmente in difficoltà”. Queste le richieste rivolte ai Governi ed ai rappresentanti istituzionali da Confagricoltura Ragusa, richieste contenute in un documento approvato dal comitato direttivo in cui si rimarca che il settore primario ha un ruolo fondamentale nel contrastare la recessione in provincia. “Scelte precise quelle che occorre portare avanti – conclude Gambuzza – e che si rende indispensabile adottare in tempi brevi per cercare di modificare in meglio l’attuale situazione di deficit che investe l’intero comparto”.

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