Condannato ad un anno e sei mesi di reclusione l’operaio modicano Giovanni Napolitano, arrestato lo scorso 4 giugno dalla polizia per detenzione ai fini dello spaccio di sostanze stupefacenti. Il suo difensore, l’avvocato Ignazio Galfo, ha chiesto il patteggiamento nella fase delle indagini preliminari attraverso il quale ha potuto ottenere la remissione in libertà del giovane visto che la condanna prevede la sospensione della pena. La sentenza è stata emessa ieri dal Giudice per le Indagini Preliminari, Maurizio Rubino, dopo il consenso che già aveva fornito il pubblico ministero, Domenico Platania. Napolitano, dopo l’arresto, era rimasto rinchiuso nelle carceri di Piazza Gesù visto che le istanze di scarcerazione erano state respinte sia dal Gip, Patricia Di Marco, che dal Tribunale per il Riesame di Catania. Il ventunenne era anche accusato resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Nel corso dell’interrogatorio il giovane aveva ammesso di essere un consumatore di droga ma non un pusher per cui la sostanza detenuta non serviva per cederla ma per usarla insieme ai due giovani che si trovavano all’interno della sua abitazione di Via Sant’Antonino che, dal loro canto, avevano dichiarato di essere solo degli assuntori tant’è che sono stati segnalati al Prefetto di Ragusa. La magistratura inquirente era in possesso della dichiarazione di una persone che avrebbe, invece, ammesso di avere acquistato la droga da Napolitano. Quando la polizia fece irruzione nella casa, fu trovata la somma contante di milleduecento euro che l’interessato giustificò con fatto di avere un lavoro come la sua giovane compagna. Complessivamente furono sequestrati quindici grammi di hashish in stecchette a forma di sigaretta, tra quella rinvenuta all’interno dell’ immobile e quello sequestrato ai due giovani che si trovavano con Napolitano.
PATTEGGIA DAVANTI AL GIP DI MODICA, IN VIA PRELIMINARE, GIOVANNI NAPOLITANO. SCARCERATO DOPO DUE MESI
- Settembre 3, 2009
- 11:30 pm
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