MODICA. SERVIZIO DI ASSISTENZA A DISABILI. REVOCATO AFFIDAMENTO ALL’ARTEMIDE, SUBENTRA IL GRUPPO. SCOPPIA IL CASO

Botta e risposta tra la responsabile della cooperativa Artemide, ed il vice sindaco ed assessore ai Servizi Sociali, Enzo Scarso, in merito all’affidamento del servizio di assistenza ai disabili nei quattro comuni del comprensorio modicano. La prima accusa il comune, Ente capofila, di avere tolto l’aggiudicazione del servizio per cederlo ad un’altra cooperativa, Il Gruppo, il secondo, ricorre alle vie legali per delle gravi affermazioni riportate dalla Artemide che screditano il comune. “La scelta è stata operata da una commissione tecnica regolarmente costituita – ribadisce l’assessore Scarso – c’è stato un errore materiale della commissione, nei calcoli, corretta successivamente dal dirigente del settore. Non capisco la spettacolarizzazione e la speculazione politica che sta facendo l’Artemide. Agiremo legalmente per le gravi affermazioni che gettano ombre lunghe sulla gestione dei servizi sociali, con un atteggiamento pretestuoso, falso ed inaccettabile”. La cooperativa Artemide si era aggiudicato il servizio di assistenza ai disabili nel distretto 45, il 10 luglio scorso e, dopo la fase propedeutica, il servizio sarebbe dovuto partire il primo agosto. La data non è stata rispettata perché – a detta della responsabile dell’Artemide, Rita La Terra – il comune capofila, non è riuscito a redigere l’elenco dei disabili a cui assegnare il servizio, per cui l’avvio dello stesso è stato rinviato al primo settembre. Il 31 agosto scorso, però, prima un fax, all’Artemide ha comunicato il provvedimento di sospensione di inizio servizio, ed il 3 settembre un altro fax comunica che, l’affidamento è passato alla cooperativa Il Gruppo, in quanto a posteriori , la commissione di gara ha modificato i criteri di valutazione. “Questi – afferma Rita La Terra – per legge devono essere fissati a priori, poiché a posteriori significa cucire il “vestito su misura”. L’Artemide sta opponendo ricorso, sia in sede giurisdizionale che penale, poiché ritiene che vi stati gravi abusi nel procedimento di revoca, e non bisogna dimenticare come, in tutta questa vicenda, a subire le conseguenze siano i disabili dei quattro comuni, poiché tale servizio è finanziato con fondi regionali vincolati, che se non spesi, al 31 dicembre, ritorneranno alla Regione”.

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