Allagamento Ragusa – Catania: denuncia del consigliere comunale di Ragusa, Occhipinti

Nel pomeriggio di giovedì 10 settembre u.s. la strada Ragusa – Catania è stata chiusa da c/da Coffa in direzione del capoluogo etneo a causa delle forti precipitazioni che si sono abbattute nella zona. Lo denuncia il consigliere comunale di Ragusa Massimo Occhipinti. Fango e detriti si sono riversati sulla sede stradale mettendo a rischio l’incolumità degli automobilisti, e questa è la seconda chiusura forzata della strada per eventi atmosferici nell’arco di due settimane. Quello che è successo non è da sottovalutare in quanto penso e credo che ci siano delle responsabilità su questi fatti. La strada, afferma Occhipinti,  è di competenza dell’Anas che ha l’obbligo di curare la manutenzione e la sicurezza stradale, mi chiedo se l’Anas ha fatto la scerbature ai bordi della carreggiata e se ha effettuato la pulizia dei canali per far defluire l’acqua e, ancora, se ha preventivato il rischio di allagamenti in alcuni tratti e così via… È mortificante per l’intera provincia di Ragusa che l’unica strada di collegamento con il resto d’Italia si trovi in queste condizioni, è impensabile che l’Anas non sia riuscita a prevenire quello che è successo, a questo punto credo sia opportuno informare dell’accaduto anche il sottosegretario alla protezione civile Guido Bertolaso. La nostra provincia, denuncia il consigliere Occhipinti è rimasta isolata dalle prime ore del pomeriggio fino a notte fonda, inaudito… Addirittura, in questi giorni, sulla stampa c’è stato un gran clamore riguardo le affermazione del presidente della Sac di Catania che ipotizzava Sigonella come alternativa a Fontanarossa durante la chiusura per lavori dello scalo etneo nel 2010, dimenticando che c’è il “Magliocco” di Comiso. Si pensi a cosa sarebbe successo con l’unica strada di collegamento interrotta e l’aeroporto casmeneo chiamato a sostituire quello etneo, chissà quali disagi si sarebbero verificati. Certo che quelli della Sac ci devono pensare bene all’alternativa di Comiso, se al primo acquazzone che si abbatte tutto si allaga meglio stare sotto la cenere dell’Etna… 

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