SCICLI. I parrocchiani: “Riaprite al culto il Convento delle Milizie”

Vi è custodito il masso di roccia su cui, secondo tradizione, lasciò la propria impronta il cavallo bianco in groppa al quale scese dal cielo Maria Santissima delle Milizie in soccorso degli sciclitani, nel 1091. Alcuni parrocchiani di Donnalucata hanno scritto al Vescovo di Noto, monsignor Staglianò, chiedendogli di riaprire al culto il santuario delle Milizie, a nord di Donnalucata. La chiesa è chiusa alla pubblica fruizione da quando don Francesco Ammatuna, scomparso pochi mesi or sono, si ritirò a vita privata durante la sua lunga malattia. Era proprio padre Ammatuna a celebrare periodicamente la messa all’interno del santuario. Ammatuna fu sostituito da Don Rosario Sultana, che celebra messa regolarmente nella chiesa di Santa Caterina da Siena, ma la tradizione della messa in campagna, nel luogo mistico in cui la Madonna sarebbe atterrata per scacciare gli arabi infedeli e per salvare normanni e sciclitani da Maometto e dai suoi seguaci, si è persa. I parrocchiani firmatari della missiva al vescovo fanno voti affinché questi chieda al parroco di ripristinare la tradizionale messa, e perché non si perda la fruizione del sito religioso, per la verità circondato da superfetazioni edilizie e abitazioni private, con tanto di animali da giardino. Caratteristica è la torre campanaria, che fungeva anche da torre d’avvistamento, poiché dalla zona si domina tutto il territorio donnalucatese e si scorgono a nord-est anche le colline sciclitane. Vi si accede passando attraverso un ingresso voltato e il primo impatto è con un portale dagli accesi colori.
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