Ragusa. Fiera agricola mediterranea, le valutazioni di Confagricoltura “Tre giorni di stimoli da vivere in positivo per il rilancio del comparto”

Tornerà ad animarsi dal 25 al 27 settembre il foro boario di Ragusa che ospiterà la Fiera agricola mediterranea. L’occasione è utile per una riflessione sul futuro del comparto agricolo. A svilupparla il presidente provinciale di Confagricoltura, Sandro Gambuzza, che, unitamente al direttore dell’organizzazione professionale agricola, Giovanni Scucces, guarda con la massima attenzione al prossimo appuntamento fieristico. “Appuntamento – spiega Gambuzza – destinato a fornire gli stimoli adeguati ad un settore che ha immediato bisogno di rilanciarsi, di trovare risposte importanti pure in un momento espositivo come la tre giorni che ci apprestiamo a vivere. La trentacinquesima edizione è destinata a proporsi come l’edizione della svolta. Perché tante sono le novità annunciate. Novità a cui anche le organizzazioni professionali agricole, ed in questo senso Confagricoltura ha voluto proporsi in prima linea, intendono fornire il loro pieno contributo, consapevoli del fatto che, proprio in vetrine del genere, presentarsi tutti uniti, in maniera quasi compatta, monolitica, può fornire quel valore aggiunto che il comparto è destinato ad auspicare per ottenere riscontri sempre più positivi”. Il presidente provinciale di Confagricoltura considera con la massima attenzione il prossimo appuntamento di settore. “Non voglio stare a ripetere – chiarisce – i mali che affliggono l’intero settore, le difficoltà che stanno mettendo in ginocchio le imprese presenti sul territorio. Questi tre giorni sono momenti riservati alla festa, alla riflessione, alla proposizione in positivo. E’ questo, ritengo, lo spirito giusto con cui bisogna tuffarsi nelle tante iniziative garantite dalla Fiera agricola mediterranea. Abbiamo ancora tanta strada da fare soprattutto per superare i mille ostacoli che ci vengono frapposti quotidianamente. E, nonostante tutto, nonostante i tanti problemi, l’agricoltura continua a fare da traino all’economia di un territorio, è il motore dello sviluppo. E’ vero, c’è bisogno di reinventarsi, esiste la necessità di portare avanti un progetto complessivo che riguardi non solo il comparto in particolare ma più in generale l’economia locale. Ma tutto ciò non deve intimorirci. Anzi, deve cristallizzare le reazioni adeguate per dare vita ad un nuovo modo di proporsi, per rimodulare la presenza del comparto agricolo sul territorio ibleo. Una strada tutta in salita, difficile da percorrere. Ma la Fiera può costituire uno dei gradini di questo inedito percorso che, adesso, con maggiore decisionismo di prima, si intende portare avanti. Certamente, per una organizzazione professionale come la nostra, sempre attenta a cogliere i segnali dell’innovazione, l’edizione numero trentacinque di tale evento porta in sé i cromosomi del rinnovamento. Dovremo stare attenti a svilupparli nella maniera più giusta e consona alle esigenze del settore. E, soprattutto, dovremo cogliere, da questa fase di rinnovamento, tutti i segnali che potranno essere utilizzati per il rilancio dell’agricoltura iblea. E’ questa la scommessa. E’ questo, secondo noi, il nuovo modo di vivere il comparto in ambito locale”.

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