Troppo inverosimile il racconto della parte civile. Così ha concluso il pubblico ministero, Gaetano Scollo, chiedendo l’assoluzione per l’imputato. Ed il Collegio Penale del Tribunale di Modica(presidente Giovanna Scibilia, a latere Patricia Di Marco e Maurizio Rubino) ha ritenuto fondato questo concetto così come la difesa degli avvocati Maria Platania e Loredana Calabrese ed ha assolto l’imputato perchè il fatto non sussiste. Giovanni P., imprenditore modicano di 50 anni, era accusato di usura attraverso una denuncia presentata dalla controparte che si era costituita in giudizio. I fatti si riconducono ad un periodo compreso tra il 2004 ed il 2005 quando l’imputato presto dei soldi alla parte civile. Prestiti controversi visto che quest’ultimo ha sostenuto di avere avuto un primo assegno da sei mila euro a fronte di un altro a copertura di novemila euro. Insomma un prestito ad un tasso calcolato del 188 per cento. Per il pubblico ministero rispetto alla denuncia le versioni erano diverse anche perchè l’imputato ha parlato di un prestito di tredicimila senza nessuna contropartita di interessi. Secondo quanto è stato esposto in aula, l’assegno da novemila euro non andò a buon fine e la parte civile lo avrebbe sostituito con un altro da dodicimila euro. L’imputato ha ammesso il prestito ma ha anche detto di non avere chiesto alcun tasso usuraio. Al ritardo nella restituzione ci furono solleciti nei confronti del beneficiario della somma ma questi, secondo il cinquantenne assolto, gli avrebbe detto di non avere intenzione di farlo e caso mai di volerlo denunciare alla magistratura.
TRIBUNALE DI MODICA. IMPRENDITORE ACCUSATO DI USURA: ASSOLTO
- Settembre 24, 2009
- 10:05 pm
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