RAGUSA. PRESENTATO IL DISTRETTO ORTICOLO DEL SUD-EST SICILIA. L’ASSESSORE REGIONALE BUFARDECI: “UNA SCOMMESSA PER TUTTI, PER SUPERARE ANTICHE LOGICHE”

“E’ una scommessa per tutti. La legge sugli aiuti alle imprese punta al superamento di una logica preesistente. Il Distretto orticolo del Sud-Est Sicilia risponde proprio a questa esigenza”. Lo ha detto ieri sera l’assessore regionale alla Cooperazione, Giambattista Bufardeci, chiudendo i lavori, al foro boario di contrada Nunziata a Ragusa, in contemporanea con lo svolgimento della prima giornata della Fiera agricola mediterranea, del convegno su “I Distretti siciliani motore di sviluppo per l’economia regionale”. Convegno nel corso del quale è stato presentato il Distretto orticolo che sviluppa un giro d’affari di 523 milioni di euro e che si estende nei territori delle province di Siracusa, Ragusa, Caltanissetta e Agrigento, aggregando 771 imprese (con più di seimila addetti) e 62 tra enti pubblici e associazioni. “Don Sturzo diceva – ha aggiunto Bufardeci – che la Sicilia la possono salvare solo i siciliani. Stiamo affrontando una fase della vita politico-amministrativa molto complicata. La concertazione dal basso deve consentirci di creare una cabina di regia che ci permetta di qualificare la spesa. Certamente, a partire dalla prossima settimana, daremo il via alla Consulta dei distretti. Dovremo esaltare il fare squadra nei confronti delle azioni di tutti”. Il convegno, moderato nella prima parte dal segretario generale della Camera di commercio di Ragusa, Carmelo Arezzo, è stato aperto dal presidente dello stesso ente camerale, Giuseppe Tumino, nella qualità di legale rappresentante del Distretto orticolo. “Da soli non si va da nessuna parte – ha detto quest’ultimo – l’aggregazione è l’unica risposta alla perifericità geografica ed alle sfide dei mercati moderni”. L’assessore allo Sviluppo economico della Provincia regionale di Ragusa, Enzo Cavallo, ha sottolineato che “il Distretto orticolo del Sud-Est Sicilia per il numero, la qualità e la tipologia di imprese e soggetti coinvolti rappresenta perfettamente il concetto di aggregazione finalizzata allo sviluppo comune di una filiera”. Vittorio Messina, presidente della Camera di commercio di Agrigento, ha detto che “occorre andare avanti verso obiettivi comuni visto che oggi stiamo vivendo un momento di svolta”. Mentre il presidente della Provincia regionale di Caltanissetta, Giuseppe Federico, ha aggiunto che “la creazione del Distretto punta a garantire i produttori. Siamo per il libero mercato – ha proseguito – ma non per la concorrenza sleale che oggi sta danneggiando in maniera irreversibile gli operatori del settore dei nostri territori”. Gaetano Gaglio, tecnico del Distretto, ha illustrato le peculiarità del Patto di sviluppo distrettuale, soffermandosi pure sulle caratteristiche della presentazione supportata dal livello telematico (www.distrettoorticolo.it). Nella seconda sessione dei lavori, moderata dal presidente della Crias, Rosario Alescio, il dirigente dell’Ufficio distretti produttivi della Regione Siciliana, Dario Tornabene, ha spiegato che i “distretti possono diventare una formidabile risorsa per il territorio. Potranno costituirsi in consorzio anche per rilanciare ulteriormente l’economia locale”. Fulvio D’Alvia di Confindustria nazionale ha esaminato la casistica di duecento distretti esistenti nel resto d’Italia, esponendo concetti, idee e riflessioni sull’aggregazione d’impresa. “La politica – ha ammonito D’Alvia – dovrà favorire lo sviluppo di tali strumenti per sviluppare l’attività d’impresa, senza interferenze d’alcun altro tipo. Altrimenti la sperimentazione rischia di partire in maniera monca. La politica, piuttosto, deve aiutare le imprese nella ricerca dello sviluppo”. Vincenzo Falgares, dirigente generale dell’assessorato alla Cooperazione della Regione Sicilia, ha spiegato che “la Regione sta facendo sistema per accompagnare i processi di sviluppo del territorio. E’ nata l’esigenza di avere un contatto diretto tra i vari assessorati. I bandi europei sono ormai alle porte”. Nino Grippaldi, vice presidente di Confindustria Sicilia con delega ai Distretti produttivi, ha proseguito affermando che “esistono vari modi di interpretare il concetto di rete distrettuale. Crediamo, però, che si debba puntare a concentrare le risorse, a fare massa critica. Bisogna dare il via a questa esperienza con una nuova volontà. Il comparto si attende una risposta forte”. Rosaria Barresi, dirigente generale dell’assessorato all’Agricoltura della Regione Sicilia, ha sottolineato che “la creazione del Distretto orticolo rappresenta la nascita di una collaborazione tra due assessorati per portare avanti un’azione congiunta. Stiamo intanto cercando di comprendere come far funzionare al meglio i fondi del Psr. E’ anche un test per verificare come il tessuto sociale-economico possa rispondere a queste nuove regole. Per quanto riguarda il Distretto orticolo, abbiamo pensato di creare bandi specifici che si affianchino a quelli già esistenti. L’obiettivo è di essere pronti già a fine novembre”.
Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa