Licenziamenti previsti alla Socotherm di Pozzallo. Oltre cento lavoratori a rischio

La Socotherm spa, gruppo multinazionale presente in cinque Continenti e uno dei più importanti operatori mondiali nel rivestimento anticorrosivo di tubi per il trasporto di gas e petrolio, ha annunciato dieci giorni fa l’intenzione di chiudere il sito produttivo di Pozzallo (una delle più grandi realtà industriali della Provincia di Ragusa) lasciando a casa – tra personale diretto e indiretto – circa un centinaio di lavoratori. La Socotherm si era insediata nella zona industriale del comprensorio Modica/Pozzallo in contrada Fargione a partire dall’estate del 2006, su di un’area di 150.000 mq. all’interno dei quali 12.000 mq. sono serviti per la costruzione di un capannone di produzione. Per la realizzazione di questo insediamento ha avuto accesso ad un finanziamento agevolato di 15 milioni di euro erogato da parte della Comunità Europea, denominato progetto P.I.A. (pacchetto integrativo di agevolazioni). Sul totale di questo finanziamento, 7 milioni di euro sono stati concessi a fondo perduto. Grazie a questi fondi, la Socotherm aveva deciso di puntare strategicamente sulla base-marine di Pozzallo, per tre ragioni fondamentali: 1) perché Pozzallo è situata a centro del Mediterraneo e il canale di Sicilia costituisce – per questo – un corridoio naturale a una parte del flusso passante del mercato dei tubi mondiale pari a un 30%, sia grezzi che rivestiti; 2) perché, per l’attività di produzione, una base-marine ha necessariamente bisogno di essere inserita a fianco di un porto navale logisticamente attrezzato per la movimentazione delle merci, e il porto di Pozzallo corrisponde a questi requisiti; 3) perché è notorio che in un prossimo futuro l’area del Mediterraneo sarà un’area di libero scambio, oltre ad essere interessata dallo sviluppo e posa di alcune delle maggiori pipe-lines per il trasporto del gas, utile ai fabbisogni energetici dell’intera Comunità Europea. La direzione aziendale della società ha motivato questa grave decisione in un momento per altro delicato per le sorti dell’intero gruppo societario, in cui – in relazione a una profonda crisi di indebitamento finanziario – rischia la messa in liquidazione (dopo che il titolo azionario, da più di due mesi, è stato sospeso dalla Borsa di Milano). Per far fronte a questa situazione veniva annunciato la presentazione di un “concordato preventivo” presso il Tribunale di Vicenza, e di cui si aspetta ancora il pronunciamento finale da parte dell’organo giudiziario. Nel frattempo la Socotherm lascia a casa i lavoratori, giustificando tale scelta a seguito di un calo generalizzato di commesse avutosi negli ultimi mesi. Motivazione inaccettabile che maschera l’unica e vera ragione di fondo: quando c’è da tagliare si preferisce sempre farlo al Sud! I lavoratori, in segno di protesta, si riuniranno in assemblea pubblica venerdì 2 ottobre alle ore 18,00 presso i locali messi a disposizione dalla direzione ASI, alla zona industriale di Pozzallo. Le richieste dei lavoratori sono che il sito di Pozzallo non deve essere assolutamente chiuso, non fosse altro perché soggetto tuttora al periodo di intoccabilità dei beni mobili e immobili; che debba essere respinta con forza la procedura di messa in mobilità dei lavoratori (in pratica il licenziamento collettivo); che invece occorra il rilancio strategico del sito in vista della ripresa del mercato prevista nel biennio 2010/2011.

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