Assemblea a Modica dei lavoratori aderenti alla SLC della CGIL No netto al contratto di lavoro e al piano di riordino delle Poste italiane

Una forte critica al nuovo piano industriale presentato dalle Poste SpA che rimodula l’assetto organizzativo a scapito dei livelli occupazionali secondo un metro ragioneristico e non politico; una decisa azione di contrapposizione al nuovo contratto di lavoro troppo penalizzante per gli addetti alla comunicazione. Questo la sintesi dell’assemblea dei lavoratori delle Poste italiane che si è tenuto ieri nel saloncino della Camera del lavoro di Modica alla presenza dei quadri regionali- Giovanni Pistorio segretario generale regionale della SLC CGIL,Giuseppe Di Guardo,Coordinatore Regionale delle Poste, Salvatore Vacirca, segretario generale della SLC CGIL di Ragusa, Maurizio Buggea, Coordinatore provinciale delle Poste SLC CGIL e Samantha Lauretta, RSU provinciale Poste della SLC CGIL. Sulla motivi di merito che esprimono la contrarietà della categoria al contratto nazionale di lavoro si sono soffermati i dirigenti provinciali del sindacato che hanno giudicato penalizzante sul piano economico, scarso il recupero del potere di acquisto dei salari, e sul piano normativo atteso che la mannaia del recupero delle economie di gestione sono tutti connessi al detrimento di diritti acquisiti. Giovanni Pistorio, ha salutato con positività il fatto che le tesi della SLC CGIL vengono discusse in sede confederale perché significa non tenere solo conto dei diritti dei lavoratori ma anche di quelli della utenza quindi avere attenzione per il rapporto che regola i servizi che il cittadino pretende celeri ed efficaci. L’introduzione ai lavori è stata fatta da Giovanni Avola, segretario generale della CGIL di Ragusa che ha affermato la grande attenzione che il sidcato pone nei confronti di una categoria che sta pagando amaramente la crisi imposta al Paese da un governo che mette i numeri al centro degli interessi emarginando i bisogni dei lavoratori e con essi ogni prospettiva di crescita e di sviluppo.