Cavallino (PdL) ” A Modica degrado degli impianti sportivi, urge l’approvazione di un regolamento di gestione”

Proteste ma anche proposte per potere utilizzare gli impianti sportivi cittadini. E’ il consigliere comunale del PdL, Tato Cavallino, a spronare l’amministrazione comunale per evitare il degrado degli impianti ed anche i disagi per i fruitori delle stutture sportive. Dagli stadi comunali “Caitina” e “Vincenzo Barone” alla struttura geodetica fino ai campetti di quartiere (con la sola eccezione di quelli affidati alla Curia), allo stato attuale, versano in pessime condizioni strutturali e di manutenzione. L’esempio per tutti, è dato dalla situazione in cui versa lo stadio “Caitina”, dove si è giocato a porte chiuse per il mancato completamento di alcuni lavori. “Purtroppo la disattenzione e il disinteresse dell’amministrazione verso i problemi dell’impiantistica sportiva – denuncia Cavallino – rischiano di vanificare il prezioso lavoro svolto dalla precedente amministrazione e, cosa ancor più grave, di dilapidare un patrimonio non solo economico ma anche sociale, dato che in alcuni quartieri i campetti sportivi svolgevano una positiva funzione di aggregazione e di socializzazione sportiva tra i giovani. Basterebbe completare e approvare il regolamento di gestione degli impianti sportivi – suggerisce il consigliere di opposizione – sul modello di quello elaborato in bozza dal sottoscritto quand’era assessore allo Sport e Spettacolo nella seconda amministrazione Torchi. L’idea-chiave del regolamento si basava sull’affidamento gratuito o meno della gestione dei campetti di quartiere alle società sportive e alle associazioni che ne facevano richiesta. Il regolamento, pur con le modifiche ritenute eventualmente necessarie dall’amministrazione, potrebbe consentire di affidare in gestione non solo i campetti ma anche i grandi impianti. In questo secondo caso si potrebbe estendere l’affidamento degli impianti alle società sportive per un periodo di vent’anni. Ciò consentirebbe alle società di rendere più efficienti gli impianti e di adeguarli alle proprie esigenze, sgravando al contempo l’amministrazione comunale dai costi della gestione e della manutenzione ordinaria. Alcune società sportive, sarebbero non solo pronte ma anche ben liete di gestire gli impianti e a farne dei punti di aggregazione e di ritrovo non solo per gli amanti dello sport e ma anche per le famiglie. Il fatto che – conclude Cavallino – i soli campetti di quartiere in piena efficienza sono quelli affidati alla Curia, costituisce la cartina al tornasole della validità della soluzione da me proposta”.
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