Microcredito. Ragusa, Antoci risponde al vice presidente del consiglio provinciale Failla

L’Ente Provincia intende rispondere alle accuse mosse, attraverso un comunicato stampa, dal Vice Presidente del Consiglio Provinciale Sebastiano Failla, sulla questione del microcredito alle famiglie; il Presidente e l’Assessore Piero Mandarà, si vedono addossare la colpa di un cattivo funzionamento del meccanismo che riguarda i rapporti tra la Banca Agricola di Ragusa, che gestisce la concessione del microcredito e le famiglie che ne hanno fatto istanza. Il senso di questa iniziativa, innovativa sul versante dell’accesso al credito, è stato quello di venire incontro alle famiglie in difficoltà e di rafforzare la coesione sociale migliorando la qualità della vita delle stesse. “Innanzitutto – precisa l’Assessore Mandarà – il microcredito è stato un progetto sperimentale approvato dalla Giunta e non dal Consiglio Provinciale come sostiene il Consigliere Failla, siglato nel mese di aprile cioè prima ancora del mio insediamento nella carica assessoriale, questo vuol dire che ho già trovato un progetto avviato da chi mi ha preceduto, di cui ho condiviso pienamente le finalità, perché grazie ad un plafond di poche decine di migliaia di euro, offre la possibilità di accedere ad un prestito agevolato a tassi irrisori, appena lo 0,50%, estinguibile in 36 mesi. Inoltre respingo le accuse rivolte dallo stesso consigliere sul fatto che il progetto stenti a decollare, in quanto con cifre alla mano, sono state inviate alla Banca 495 pratiche, evase già all’80% e quindi con l’obiettivo pienamente raggiunto: allora questo è un fallimento? Il meccanismo pertanto non si è assolutamente inceppato. Respingo in maniera netta le accuse di afasia dei nostri uffici poiché essi, anche attraverso il numero verde, hanno costantemente dato voce e risposte soddisfacenti a qualsiasi eventuale problematica emersa. Rifiuto, unitamente al Presidente Antoci, l’attacco mosso ai vertici della Banca, perché non si può mettere assolutamente in dubbio l’azione di sinergia avuta con la stessa, che si è sempre messa a disposizione collaborando con gli uffici del mio assessorato e portando avanti, come unico obiettivo, la risoluzione delle difficoltà presentate dalle famiglie. Se poi negare il credito a pochissime famiglie (non più di una decina) perché non hanno i requisiti per potervi accedere, ai sensi della convenzione stipulata il 22 aprile 2009, deve essere considerato un fallimento dell’intero progetto, lo lasciamo giudicare a chi legge. L’Amministrazione è comunque interessata, con piccoli ed opportuni correttivi a continuare il progetto sperimentale avviato.
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