L’OSPEDALE MAGGIORE DI MODICA. “BOLLINO ROSA” PER LA DIVISIONE DI GINECOLOGIA

La Divisione di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale Maggiore ha conquistato un “bollino rosa”, riconoscimento assegnato nell’ambito del progetto “Ospedale Donna 2009”, per le caratteristiche della struttura e in base a dei criteri che sono definiti da un’apposita Commissione in base alla presenza di unità operative(da uno a tre)che curano patologie femminili specifiche, all’applicazione dei Livelli Essenziali di Assistenza, i cosidetti “Lea”, con particolare riferimento all’appropriatezza delle prestazioni, all’accreditamento e certificazione per i requisiti alberghieri e strutturali. La divisione diretta dal dottor Luca Bonfiglio offre, infatti, tali servizi con accessi facilitati diretti e mediati alle strutture consultoriali o dai medici di famiglia. Nello specifico si offre assistenza al “Percorso alla nascita”, la diagnosi e cura dell’incontinenza urinaria o nel dolore pelvico cronico; un ambulatorio di gravidanza a rischio che gestisce le gravidanze patologiche; un ambulatorio per pazienti straniere, comunitarie ed extracomunitarie, ed un servizio per le interruzioni volontarie di gravidanza. “Nell’unità vengono applicati i Lea. Sono in uso le linee guida, approvate in sede dipartimentale(Dipartimento Materno Infantile), in forte sintonia con le linee guida dell’Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiana. La Divisione è stata ristrutturata da circa un anno ed è stata dotata di sistema di climatizzazione in ogni stanza di degenza oltre che di bagno personale completo di docce, servizi igienici e fasciatoio, necessari all’igiene personale ed all’accudimento del neonato. I colori scelti per le pareti e le porte sono caldi e rilassanti, in un accostamento vivace, allegro e rassicurante. La divisione è costituita dal primario, otto unità mediche(cinque uomini e tre donne), una coordinatrice ostetrica, nove ostetriche, una caposala, 18 unità infermieristiche, tutte donne, e 10 unità Osa, anche in questo caso, tutte donne.

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