Il Riparto dei fondi regionali a chiusura d’anno, soffoca i Comuni con più di 10.000 abitanti

A poco più di due mesi dalla fine dell’anno, l’Assessorato regionale agli Enti  Locali ha proceduto al riparto del Fondo per le Autonomie Locali, in favore dei Comuni per l’anno 2009. Il taglio generalizzato ed indiscriminato nella misura del 10% rispetto ai trasferimenti del 2008 ha messo in ginocchio i Comuni con popolazione superiore a 10.000 abitanti. Questa situazione ha indotto il Coordinatore Provinciale dell’ANCI,  Giuseppe Nicastro, a rivolgersi al Sig. Prefetto. Questo il tenore della nota: “L’Assessore Regionale agli Enti Locali con decreto n° 675/2009 ha provveduto al riparto del Fondo per le Autonomie in favore dei Comuni per l’anno 2009. Tale decreto ha prodotto, per i Comuni superiori a 10.000,00 abitanti, un taglio generalizzato di quasi il 10% rispetto ai trasferimenti 2008. In particolare il Comune di Ragusa riceverà in meno oltre 680.000 euro, il Comune di Vittoria  620.000 euro, il Comune di Modica . 583.000 euro, il Comune di Comiso 243.000 euro, e via via tagli per tutti gli altri Comuni. Le decurtazioni sopra indicate oltre che ingiustificate e pesanti da sopportare, arrivano quasi alla chiusura dell’esercizio finanziario 2009, quando le somme, regolarmente previste in bilancio, sono già state quasi tutte impegnate: dovrà procedersi, pertanto, al taglio dei Servizi Sociali, delle manutenzioni alle strade, della pubblica illuminazione,di molti altri servizi ed anche le retribuzioni del Personale sono a rischio. Il riparto dei Fondi Regionali come sopra operato, se non sarà subito integrato e ripristinato a livello del 2008, porterà inevitabilmente a chiudere il 2008 con un disavanzo di amministrazione in quasi tutti i comuni, e con una forte spinta verso il dissesto finanziario. E’ bene ricordare, inoltre, che al taglio generalizzato dei trasferimenti è da aggiungersi il ritardo nel trasferimento effettivo ai vari comuni dei fondi 2009, infatti, fino ad oggi, la Regione ha liquidato solo la 1ª rata, e non la 2ª e la 3ª. Le comunico, pertanto, che non escludiamo di assumere iniziative anche eclatanti, al fine di costringere la Regione di rivedere l’assurda decisione adottata. Auspico un Suo autorevole intervento presso gli Organi Regionali, al fine di rappresentare il disagio delle Amministrazioni interessate che avrà pesanti conseguenze drammatiche sui cittadini”.

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