OMICIDIO ADOMNITEL A VITTORIA. L’ACCUSA CHIEDE L’ERGASTOLO, LA CORTE D’ASSISE ASSOLVE L’IMPUTATO

Costantin Eftime, 23 anni, è innocente. Colpo di scena al processo davanti ai giudici della Corte di Assise di Siracusa (presidente Benanti), nel processo contro rumeno accusato dell’omicidio volontario del connazionale Costel Adomnitei, 33 anni, avvenuto nelle campagne di Vittoria il 14 aprile del 2008. I giudici dopo avere acquisito l’interrogatorio dell’imputato, patrocinato dall’avvocato Giovanni Favaccio del Foro di Modica, e di alcuni testimoni interrogati nel corso di un incidente probatorio, hanno deciso di accogliere la tesi della difesa nonostante il pubblico ministero avesse invocato la condanna all’ergastolo. Il fatto non sussise. Questa la motivazione addotta dalla Corte aretusea. In precedenza i magistrati, anziché decidere avevano emesso un’ ordinanza che disponeva l’audizione di uno dei testi che era stato sentito proprio nel corso dell’incidente probatorio, il tunisino Kamel Abidi, perchè i dubbi erano molti soprattutto relativamente all”hora mortis ed al fatto che non ci sarebbero state macchie ematiche. Il teste ha riferito, comunque, su un arrotamento che si sarebbe verificato. Il cadavere di Adomnitei fu ritrovato all’interno di un casolare abbandonato in Contrada "Cicchitto", sulla provinciale Vittoria-Scoglitti. Era sfigurato per via degli atti violenti subiti. A seguito delle indagini da parte della Squadra Mobile di Ragusa e del Commissariato di Vittoria, dopo due giorni era stato arrestato, nei pressi della Stazione ferroviaria di Vittoria, Costantin Eftime, che vistosi braccato, stava cercando di lasciare la città. I due erano stati a cena insieme presso il Centro di Accoglienza di Don Beniamino Sacco, quindi si erano diretti verso il casolare di Contrada "Cicchitto" dove l’imputato avrebbe tentato di rapinare, dei pochi risparmi, il connazionale.

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