“Il paziente nel posto giusto e nel tempo giusto”. Questa la massima espressa da Michele Palazzotto, segretario generale della F.P. CGIL Sicilia, per sintetizzare la filosofia che sorregge l’opinione e la linea dell’organizzazione rispetto al piano di riforma sanitaria e a quello di rientro approvate in Sicilia. Linea illustrata ieri sera alla Camera del Lavoro di Ragusa, al termine dell’attivo provinciale sulla sanità in provincia e alla quale hanno partecipato il Segretario Generale della CGIL Ragusa, Giovanni Avola, il segretario provinciale Aurelio Mezzasalma, il segretario generale della FP CGIL Ragusa, Aldo Mattisi e il segretario provinciale della Cgil Ragusa, Angelo Tabbi. In buona sostanza la persona al centro del pianeta sanità con una serie di misure che la CGIl così indica: l’attivazione della Casa della Salute ( piccole strutture sanitarie dove operano i medici di base che consentirebbero interventi urgenti e risparmi nella gestione degli ospedali); una riorganizzazione vera del 118 ( servizio h24 con medico a bordo e piena sinergia con i centri di rianimazione); potenziamento della medicina territoriale con una forte integrazione dei servizi offerti dal piano socio sanitario così come previsto dalla legge 328, consultori ed RSA. “Sono queste le misure – ha sottolineato Palazzotto- che producono duplici effetti: una migliore assistenza e un risparmio sensibile sui costi di gestione di una sanità che bene ha fatto a tagliare gli ospedali piccoli e pletorici nel senso che venivano difesi solo dai medici che vi operavano e non dai cittadini che intendono essere curati in modo efficiente, trasparente e possibilmente in modo celere.” E su questo versante che Aurelio Mezzasalma, ha svolto la relazione introduttiva, ha denunciato le lunghe liste d’attesa per avere una prestazione specialistica, questione rimasta irrisolta malgrado il progetto elaborato dal precedente direttore generale; la necessità di assegnare in modo definitivo il personale, razionalizzazione dei ricoveri, lo stop alle libere professioni da parte dei medici che la concretizzano fuori dai presidi ospedalieri e una vera lotta agli sprechi. “Al nuovo direttore dell’Asp,commenta Mezzasalma, vorremmo dire tutte queste cose e confrontarci nel merito, ma registriamo il suo silenzio rispetto ad un incontro che auguriamo possa tenersi presto.” Michele Palazzotto, dopo lo svolgimento del dibattito assembleare che ha posto denunce e rimedi al quadro sanitario attuale, guarda più in là in una prospettiva prossima e afferma: “ Il piano di rientro nei fatti è il primo passo; un anella della lunga catena della riforma sanitaria. Un’operazione che la Sicilia doveva compiere nel 2001. Nulla di eccezionale. Il risultato è stato dal Governo regionale ben venduto facendo gridare al miracolo. Il piano di rientro, infatti, continuano a pagarlo i siciliani versando il più alto ticket delle regioni d’Italia. Dobbiamo passare alla fase due, quello della riforma vera, coinvolgendo il territorio che per noi vuol dire attivare in questo processo di diagnosi le Camere del Lavoro.” L’Ufficio Stampa
Attivo provinciale sulla riforma sanitaria Potenziare i servizi territoriali. Il paziente al centro del sistema
- Ottobre 8, 2009
- 2:39 pm
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