CONFESERCENTI RAGUSA: CENTRI COMMERCIALI NATURALI, OCCORRE FAVORIRE I COMMERCIANTI E NON OSTACOLARLI

“Sembra proprio che alcune associazioni di categoria siano contro i commercianti e non a favore. Come si può pensare di favorire lo sviluppo economico quando alle interessanti iniziative spontanee che stanno nascendo si intende piuttosto mettere la censura e, con tono quasi minaccioso, si intende far passare il concetto "o con noi o niente". C’e’ da rabbrividire a sentire certe dichiarazioni da parte di chi dovrebbe difendere gli interessi dei commercianti e non permettersi il lusso di creare polemiche”. Massimo Giudice, direttore provinciale della Confesercenti, interviene in questo modo nel dibattito che si è aperto a Ragusa come in altre città della provincia, per la realizzazione dei centri commerciali naturali che si stanno attivando attraverso un’intensa fase progettuale. Confesercenti plaude alle iniziative che alcuni commercianti, riuniti in gruppo, stanno già portando avanti. “Il caso del Comitato per Ibla – Associazione degli Imprenditori, che ha già predisposto un interessante progetto che ha già ottenuto l’avvallo e il supporto della nostra organizzazione di categoria – spiega Giudice – Anzi, a tal proposito abbiamo già chiesto al sindaco e ai rappresentanti dell’Amministrazione comunale di Ragusa di incontrarli urgentemente per spiegare le finalità dell’iniziativa stessa”. Giudice spiega anche che non è possibile pensare ad una sorta di veto. “Sento parlare di interlocutori privilegiati nominati non si sa da quale re e in quale reame – continua ancora Giudice – e sento parlare, come dato assodato, della creazione di tre centri commerciali naturali a Ragusa, ovvero Ibla, Centro e zona industriale. Come Confesercenti non ci poniamo contro queste proposte, ma è bene chiarire che non possono essere proposte da acquisire a scatola chiusa, preconfezionate chissà in quale stanze, con egide e annunci che sanno più di imposizioni dall’alto che di ascolto dal basso. In casi come questi, dove c’è già un progetto avviato e soprattutto già presentato al Comune, non possiamo certo far finta di nulla e, con superficialità, dire che occorre pensare ad un progetto unitario purché sia quello deciso da altri e non dagli stessi commercianti. Perché altrimenti questo significa davvero mettere il bastone tra le ruote a chi ha già progettato, ha effettuato la concertazione, si è associato per tempo, ha già lavorato. Andare invece a cercare a zonzo adesioni di una ventina di commercianti pur di diventare concorrenti o alternativi, sembra essere decisamente l’ultima strada da percorrere”.
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