GUP MODICA. ASSOLTO L’ATTUALE VICE SINDACO DI RAGUSA, CONSENTINI, E 4 FUNZIONARI DEL CONSORZIO DI BONIFICA PROVINCIALE. ERANO ACCUSATI DI ESSERE CONNIVENTI CON UN IMPIEGATO ASSENTEISTA

Sono stati tutti scagionati, tranne uno, gli imputati nel cosiddetto processo del Consorzio di Bonifica provinciale, legati all’arresto di un dipendente dell’organismo, avvenuto nel mese di ottobre del 2007, e tra questi l’attuale vice sindaco di Ragusa, Giovanni Cosentini, all’epoca direttore generale. Il Gup presso il Tribunale di Modica, Maurizio Rubino, ha emesso sentenza di non luogo a procedere perchè il fatto non costituisce reato, per lo stesso Cosentini, che è stato difeso dall’avvocato Franco D’Urso, per Ignazio Emmolo e Silvio Conti, difesi dall’avvocato Bartolo Iacono, Giuseppe Scarso, patrocinato dall’avvocato Carmelo Scarso, e Giuseppe Arezzo, difeso dall’avvocato Domenico Arezzo, tutti dirigenti e funzionari del Consorzio. Erano accusati di favoreggiamento nei confronti del dipendente. A.B., difeso dall’avvocato Carmelo Ruta, che è stato, invece, rinviato a giudizio per l’accusa di truffa in danno della pubblica amministrazione.. Il Gup ha emesso la sentenza dopo poco meno di otto ore di camera di consiglio. I fatti oggetto del procedimento si riferivano ad un periodo compreso tra il primo aprile del 2004 al mese di ottobre del 2007. Il dipendente fu colto in flagranza perché su di lui era da qualche settimana in corso un’indagine della Guardia di Finanza. Aveva appena timbrato il cartellino di entrata in servizio presso il Consorzio di Bonifica delle Paludi, e si stava allontanando. Poco dopo è stato bloccato dagli agenti e per lui è scattato il fermo indiziario per presunto assenteismo. L’interessato avrebbe spiegato ai militari che si stava allontanando per recarsi presso l’ospedale di Modica in quanto stava male essendo soggetto ad ipertensione. Secondo le fiamme gialle, dirigenti e funzionari sarebbero stati conniventi con il dipendente limitandosi solo a semplici richiami. Un mese dopo il fermo indiziario l’uomo fu licenziato con effetto immediato. Il Gip all’epoca non ritenne ci fossero i termini per l’arresto. Secondo i finanzieri, invece, l’impiegato aveva per l’ennesima volta abbandonato il proprio ufficio durante l’orario di lavoro.