Ragusa. Assemblea degli iscritti allo Snag, il sindacato dei giornalai. Il presidente Puma: “Pronti a dura protesta, futuro incerto”

Assemblea degli iscritti allo Snag, il sindacato nazionale autonomo giornalai, aderente a Confcommercio. Nel corso dell’incontro, a cui ha partecipato il presidente provinciale di Confcommercio, Angelo Chessari, e il direttore provinciale, Emanuele Brugaletta, il presidente provinciale dello Snag, Saro Puma, ha tratteggiato gli elementi più problematici riguardanti l’attuale crisi della categoria. Crisi che, naturalmente, si rifà alle difficoltà generali che imperversano nel mondo del commercio ma che, in questo settore, è acuita da una serie di circostanze specifiche. “Intanto – ha precisato il presidente Puma – la carenza di prodotto editoriale autovendente. Arriva, da qualche tempo, sempre meno merce tra quella richiesta. I grossi editori nazionali hanno deciso di diminuire di molto le forniture. Ragion per cui, nonostante le richieste siano numerose, il prodotto stesso viene a mancare in edicola. E non possiamo soddisfare la clientela. Per non parlare, poi, del disagio collegato alla distribuzione del gratuito presso altri punti vendita che non siano edicole che allontana, in un periodo di crisi come questo ancora di più, la clientela fidelizzata”. Altra vicenda è quella legata alla distribuzione. “Il distributore della nostra area – ha affermato ancora Puma – lamenta un ribasso degli estratti conti, stabilendo di collocare part time il proprio personale dipendente, determinando, di fatto, un ridimensionamento aziendale. Una scelta forzata che ha delle ricadute pure sulle nostre attività. La situazione è anomala. Gli editori preferiscono avere meno resa che più prodotto venduto. Non sappiamo cosa ci riserva il futuro”. Per questo motivo, la categoria ha deciso lo stato di agitazione, valutando tra l’altro che, in un panorama del genere, le piccole imprese sono a rischio chiusura. L’assemblea ha anche stabilito di promuovere proteste concrete. Se non arriveranno risposte a giorni, la prima tra queste sarà quella di far slittare il pagamento al distributore di una settimana. “Se arriveremo a prendere una decisione del genere – conclude Puma – è perché non possiamo più soprassedere. Vogliamo risposte chiare sul nostro futuro”.

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