Modica: Ente Liceo Convitto, un seminario ricorda il filosofo Carmelo Ottaviano

Da mercoledì 28 a venerdì 30 ottobre la fondazione culturale Ente Autonomo Liceo Convitto organizza nell’aula magna di Palazzo Sant’Anna (Via del Liceo Convitto, 33) un seminario di studi dedicato al pensiero del filosofo modicano Carmelo Ottaviano (1906- 1980). Le prime due lezioni, con inizio alle ore 18, saranno dedicate all’analisi del pensiero di Ottaviano. La terza, invece, sarà incentrata su un tema generale al fine di inquadrare il pensiero dell’illustre filosofo modicano nel dibattito filosofico del Novecento. Sarà Giorgio Colombo, presidente della fondazione culturale Ente Liceo Convitto, a inaugurare il seminario, mercoledì 28, con una lezione sul problema del “divenire” in Carmelo Ottaviano. Giovedì 29, Francesco Solitario, docente di Estetica all’Università di Siena-Arezzo e curatore del volume Carmelo Ottaviano nella filosofia del Novecento (Milano, Prometheus editrice, 2008), affronterà il tema “ Il problema estetico in Carmelo Ottaviano”. Venerdì 30 ottobre, sempre alle ore 18, Giuseppe Tidona, docente di Storia della Filosofia al Liceo Scientifico “G. Galilei” di Modica terrà una lezione su “La libertà nel passaggio dal moderno al post-moderno”. L’obiettivo del seminario, che intende divenire un appuntamento annuale, è quello di offrire una presentazione graduale del pensiero dell’illustre studioso, anche a seguito della “riscoperta” che ne è stata fatta in occasione del centenario dalla nascita con alcuni convegni all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e all’Università di Catania (2006-2007). Ordinario di Storia della filosofia all’università di Napoli a 36 anni, poi docente a Cagliari e a Catania, dove fondò e diresse l’Istituto Universitario di Magistero, Ottaviano fu uno dei maggiori filosofi italiani del Novecento. Nel 1933 fondò la rivista internazionale Sophia, elaborando un sistema filosofico antidealista permeato di cattolicesimo. La sua opera più importante, Critica dell’Idealismo (Napoli, 1936) ebbe l’onore di una traduzione tedesca (Münster, 1941) negli anni del nazismo. In Italia fu censurata perché attaccava l’idealismo di Giovanni Gentile. L’opposizione al filosofo dell’attualismo e le critiche a Benedetto Croce gli valsero l’allontanamento dall’università e l’ostracismo dagli ambienti intellettuali. Tra le sue opere principali, ricordiamo Pietro Abelardo. La vita, le opere, il pensiero, (Roma, 1929); Testi medioevali inediti. Alcuino, Avendanth, Raterio, S. Anselmo, Pietro Abelardo, Incertus auctor (Firenze, 1933); Metafisica dell’essere parziale (Padova, 1941); La tragicità del reale, ovvero La malinconia delle cose. Saggio sulla mia filosofia (Padova, 1964), L’Ars compendiosa de R. Lulle, avec une étude sur la bibliographie et le Fond Ambrosien de Lulle (Paris, Vrin, 1981), e l’ultimo lavoro su Tommaso Campailla. Contributo all’interpretazione e alla storia del cartesianesimo in Italia, (postumo, 1999).
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